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TICINOUna giovane ticinese al Parlamento Europeo

04.01.11 - 15:04
EYP: la possibilità per i giovani di arricchire il proprio bagaglio culturale intraprendendo un'esperienza politica al di fuori dei confini nazionali
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Una giovane ticinese al Parlamento Europeo
EYP: la possibilità per i giovani di arricchire il proprio bagaglio culturale intraprendendo un'esperienza politica al di fuori dei confini nazionali

Martina Greenwood: studentessa liceale diciassettenne di Morbio Inferiore. Di chiare origini inglesi, abita in Ticino da tredici anni. Da sempre appassionata di recitazione (ora con la Compagnia Teatrale del Liceo di Mendrisio) e di arte, nell’anno appena trascorso si è lanciata in una nuova esperienza: la politica.
Nella primavera del 2010 ha infatti partecipato – per la prima volta – al Consiglio Cantonale dei Giovani di Bellinzona. Qui ha conosciuto l’EYP, argomento della nostra chiacchierata.
 

Martina, in cosa consiste quest’organizzazione, ancora poco conosciuta alle nostre latitudini?
 

EYP sta per European Youth Parliament. È una organizzazione, nata in Francia nel 1987, con lo scopo di dar voce ai giovani coinvolgendoli attivamente nella vita politica. In pochi anni s'è fatta conoscere in tutta Europa: annualmente vengono organizzate un centinaio di sessioni a livello regionale, nazionale e internazionale, alle quali prendono parte circa ventimila ragazzi tra i quindici e i ventiquattro anni.
Una sessione, la cui durata può variare tra i quattro e i dieci giorni, inizia con dei momenti di team-building: si ha l'occasione di conoscere i partecipanti sotto una luce diversa dall’ambiente formale nel quale si trascorre molto tempo. Dopo questa fase, i partecipanti vengono divisi in committees: gruppi di lavoro il cui scopo principale è discutere un dato argomento fino a giungere ad un’opinione comune. Gli argomenti trattati sono di attualità e spaziano tra i diritti umani, la ricerca nel campo energetico, gli affari economici e monetari. Ogni partecipante ha la possibilità di trovare la sua "specializzazione" in base a ciò che lo interessa maggiormente. Ogni committee presenta la propria delibera sull’argomento scelto durante le giornate di assemblea generale in cui anche tutte le altre committees hanno la possibilità di esprimersi su ciascun tema. A conclusione del percorso, si passa alla votazione delle delibere che possono dunque essere scartate o approvate, quindi inserite in una raccolta riassuntiva finale.
 

Come sei venuta a conoscenza di questa organizzazione e cosa ti aspettavi?
 

Un gruppo di ragazzi ha brevemente presentato l’EYP alla fine della prima riunione del Consiglio Cantonale dei Giovani invitando chiunque fosse interessato a proporsi e a ricevere ulteriori informazioni. A cuor leggero mi sono fatta avanti e nei giorni seguenti ho ricevuto per posta una descrizione dettagliata. Devo ammettere che inizialmente non nutrivo grandi aspettative a riguardo.
In che modo sei entrata nell’EYP e qual è stato il tuo percorso?
Ho compilato un modulo d’iscrizione indicando le motivazioni che mi spingevano verso questa scelta e le mie conoscenze linguistiche. Dopo poco tempo mi è stato comunicato che ero stata scelta per far parte della delegazione ticinese che avrebbe partecipato alla sessione nazionale di Basilea. Me ne sono innamorata da subito: l’atmosfera era davvero speciale e al contrario delle mie aspettative erano tutti aperti a conoscere le uniche sei persone ticinesi. Alla fine dei quattro giorni alcune delegazioni sono state selezionate per partecipare a incontri internazionali. Purtroppo la delegazione ticinese non è stata scelta. Con mio grande stupore qualche giorno dopo ho ricevuto una telefonata dal vice presidente dell’EYP Svizzera che mi invitava a sostituire una delegata basilese (impossibilitata a partecipare) alla sessantacinquesima sessione EYP nella città ucraina di Lviv. Questo mi è stato possibile anche grazie all’Ufficio del Sostegno a Enti e Attività per le Famiglie e i Giovani che ha finanziato parte del mio viaggio. Chiaramente ho accettato con entusiasmo ed ho trascorso dieci giorni interessantissimi, conoscendo ragazzi da tutta Europa con passioni simili alle mie. Ho avuto anche la possibilità di scoprire Lviv e stringere nuove amicizie che spero verranno rinsaldate tramite incontri futuri.


Quali sono i tuoi progetti e le tue aspettative per il futuro?


Sicuramente offrirò il mio contributo nell’organizzazione del prossimo incontro svizzero dell’EYP. Inoltre parteciperò come delegata alla sessantasettesima sessione internazionale che l’estate prossima si terrà a Grenoble, in Francia.  
L’esperienza nell’EYP mi sta dando la possibilità di viaggiare, imparare a tenere discorsi davanti a centinaia di persone, scoprire nuove culture ma soprattutto saper sostenere le mie opinioni.
 

Che messaggio hai per i nostri lettori?


Secondo me buona parte della popolazione non si sente più coinvolta nella politica: ha perso interesse nel praticarla attivamente. Quindi questa realtà, oltre ad essere divenuta estremamente complicata, spesso è solo un’idea vaga e confusa nella mente delle persone. La politica è l'arte di costruire una serie di compromessi per raggiungere quanto ci sembra sia meglio per la collettività. Purtroppo, appare spesso come un’entità distante e non concretizzabile: invece penso che tutti – soprattutto i giovani – debbano porci maggiore fiducia.
Inoltre, EYP è apartitico. Non vengono create fazioni e opinioni in base a concetti come "sinistra" o "destra": si considera quanto le mozioni proposte siano attuabili e coerenti con la propria coscienza.
Per concludere, invito tutti i ragazzi con i miei stessi interessi a sperimentare di persona cosa significhi partecipare ad EYP, condividendo con altri questa esperienza estremamente gratificante!

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