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PROCESSO TAMAGNIAppello al giudice: "Che gli assassini scontino la pena in patria"

21.01.09 - 16:04
Appello al giudice: "Che gli assassini scontino la pena in patria"

LOCARNO - Che le condanne inflitte alla fine del processo di Locarno, vengano espiate integralmente in un carcere nei rispettivi Paesi di origine delle famiglie (Bosnia e Croazia) e che la detenzione venga controllata periodicamente da un delegato svizzero. È quanto chiede Ivan Schimdt di Sensogiovane.ch in una lettera aperta al giudice del processo contro gli assassini di Damiano Tamagni, Mauro Ermani. Schmidt chiede inoltre l'espulsione a vita dal territorio svizzero e la revoca della Cittadinanza (laddove è stata concessa).

Nella lettera Schmidt sottolinea come gli imputati pur non conoscendo la vittima, hanno assassinato Damiano e "hanno cercato (pare) ripetutamente di infangarne la memoria con affermazioni davvero squallide e con tentativi di depistaggio". "La cattiveria e la ferocità sanguinea dimostrata è lampante - scrive ancora Schmidt - come lo è l'indifferenza dimostrata dopo il fatto, quando si sono allontanati senza ritegno verso un altro carnevale (Bellinzona). Non di meno hanno cercato di intimorire con minacce il quarto ragazzo coinvolto".

Schmidt inoltre ricorda che "fino a oggi, nessuna espressione di cordoglio o richiesta di perdono ai congiunti della vittima e alla famiglia. Nemmeno delle scuse pubbliche o un accenno di pentimento. Una freddezza verso il dolore misto a una perversione pari a pochi ragazzi della loro età con comportamenti malsani recidivi e una conduzione di vita fallimentare".

"Aggettivi, tutti, che non rispecchiano di certo con la nostra cultura. Questo purtroppo non è espressione di violenza giovanile ma l'esempio in persona di una nessuna integrazione e rispetto verso il Paese che li ha accolti. Potrà passare il tempo, ma per quell'orribile delitto, il dolore non scompare né si affievolisce".
 

 

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