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L'OSPITENon c’è Tre senza due.... Sì al secondo tubo per le Tre Valli!

07.02.16 - 04:00
Omar Terraneo, Deputato PLR al Gran Consiglio
Non c’è Tre senza due.... Sì al secondo tubo per le Tre Valli!
Omar Terraneo, Deputato PLR al Gran Consiglio

Il prossimo 28 febbraio saremo chiamaiti alle urne per decidere i destini del tunnel autostradale del San Gottardo. Il mio auspicio è che dalle Tre Valli, giunga un segnale forte, di responsabilità a sostegno di questa vitale opera viaria. Un si convinto quindi al secondo tunnel di risanamento. Il Ticino non può permettersi di rimanere isolato dal resto della Svizzera e dal nord Euorpa per oltre 900 giorni!

I temi sollevati dagli oppositori, quali la salute pubblica, la salvaguardia dell’ambiente, sono temi importanti e prioritari, che non devono però essere strumentalizzati. Dubito infatti che questa proposta porterà ad un peggioramento della situazione attuale. Semmai al contrario, si potrà trarre benefici anche in questi ambiti oltre a “garantire” una maggiore sicurezza per gli utenti stradali.

I contrari deplorano (giustamente!) lo stato attuale della mobilità nel nostro cantone, fonte di stress e di enormi perdite economiche. Troppe, sono le difficoltà nel raggiungere i poli urbani. La mobilità è uno di più gravi e irrisolti problemi nel nostro territorio e merita risposte concrete. Se è vero che nel Mendrisiotto il problema si manifesta nella maniera più cronica, è altrettanto vero che nel basso Cersesio, nel Bellinzonese e nel Locarnese il fenomeno desta molta preoccupazione. Anche in Leventina ci sono grossi problemi di viabilità dovuti alle ormai quotidiane e chilometriche colonne.

Il tunnel di risanamento non risolverà però i problemi di viabilità in Leventina e non causerà nemmeno un aumento di traffico nel Mendrisiotto, perché come sancito nella Costituzione federale, allo stato attuale non è data facoltà di aumentare la capacità di transito nelle regioni alpine. Affermare il contrario, no è corretto!

Non oso immaginare e non posso accettare che il rilancio economico, e le prospettive di sviluppo di una regione periferica come la mia, passi attraverso la realizzazione di una gigantesca stazione di trasbordo realizzata a sud della zona industriale di Biasca. Perché questo sarà lo scenario per la popolazione qualora il testo in votazione dovesse essere respinto.

Una situazione che comporterà inaccettabili disagi, in termini di utilizzo del territorio, di inquinamento fonico ed atmosferico ma anche alla circolazione sull’autostrada. La comunità della regione ha già sacrificato molto del proprio territorio per AlpTransit. Come previsto nel Piano Direttore cantonale, a giusta ragione, le aspettative devono essere ben altre. No quindi a sacrificare un’area così vasta e importante, compromettendo le aspettative di crescita della nostra comunità, snaturando il nostro fondovalle con un vero e proprio scempio paesaggistico. Il finanziamento di una stazione di trasbordo provvisoria a mio avviso non è sostenibile e rischia, in mancanza di infrastrutture adeguate alle frontiere, di causare inevitabili pressioni per mantenerla in esercizio a tempo indeterminato.

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