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TOP CARPeugeot RCZ: la fuoriserie per tutti

18.03.11 - 08:21
Storcete pure il naso, scettici! Dietro ad un vestito discutibile per l’evidente somiglianza con la sua diretta concorrente, la sportiva francese nasconde una guidabilità di alto livello e delle sensazioni di guida inaspettate.
Alberto Vaghi
Peugeot RCZ: la fuoriserie per tutti
Storcete pure il naso, scettici! Dietro ad un vestito discutibile per l’evidente somiglianza con la sua diretta concorrente, la sportiva francese nasconde una guidabilità di alto livello e delle sensazioni di guida inaspettate.

“NON SONO UN’AUDI TT!” - Sappiamo benissimo a cosa state pensando. “È una copia bella e buona dell’Audi TT”. E in parte, avete pure ragione. La silhouette è quella, non si scappa. Ma se l’idea di fondo è condivisa, sono invece tantissimi i dettagli a fare la differenza tra le due contendenti. Semplicemente guardandole di profilo, si nota che la Peugeot da ampio spazio alla coda che nella TT si raccorda armoniosamente con il lunotto posteriore decisamente spiovente. Sempre di profilo emergono poi gli archi ben pronunciati e la linea di cintura “spezzata” nei pressi del montante centrale della RCZ, mentre dal posteriore si fanno evidenti le due belle gobbe sul tetto (riprese da un’idea di Zagato) che discendono il lunotto posteriore. Chiaramente diversi i frontali che riprendono i linguaggi stilistici dei rispettivi marchi poi ultimati nella parte posteriore.
Pur essendo simili, di fatto le due antagoniste si distinguono in molti dettagli, obbligatori per la RCZ che deve quindi andare alla ricerca di una propria identità stilistica. L’impatto visivo, diciamolo, è molto positivo. Solo l’anteriore è poco convincente poiché troppo simile agli altri modelli del marchio francese, di questi tempi non certo conosciute per le emozioni trasmesse alla guida. Convince invece da tutte le altre prospettive, in particolare quella posteriore, che eliminando il grande Leone potrebbe sembrare quello di una sportiva a motore centrale ben più costosa.

“NON SONO UNA PEUGEOT 308!” - Il rischio nel realizzare una vettura marcatamente sportiva utilizzando come base una vettura media che non lo è, consiste nel poter arrivare a mettere in vendita un prodotto che non ha più nulla a che fare con l’obiettivo che si era prefissato. Fortunatamente non è il caso della RCZ, che all’interno del suo abitacolo accoglie si il cruscotto della 308, ma abilmente rivisto in pochi ma selezionati dettagli che ve ne faranno quasi dimenticare la parentela. A cominciare da una finezza non da poco: il completo rivestimento in “pelle” del citato cruscotto, optional caldamente consigliato visto l’aumento dell’esclusività che ne deriva nonché il notevole appagamento visivo dato delle cuciture a vista. Cambiano i sedili, ora dal taglio spiccatamente sportivo, cambia la grafica del quadro strumenti, il pomello del cambio è stato sostituito e la bocchetta d’aerazione centrale ha fatto spazio ad un bel orologio analogico. Una più che onesta qualità degli interni, dicevamo, come del resto ci sta abituando Peugeot negli ultimi anni.  La seduta è bassa, con l’impostazione classica delle vetture sportive e presa intuitiva con il cambio a corsa corta e lo sterzo dalla corona appiattita. Un’occhiata al divano posteriore vi rende subito chiaro che è meglio appoggiarvi la giacca piuttosto che il fondoschiena di un vostro conoscente (che, a patto di non essere davvero minuto, non troverà spazio) mentre il particolare profilo ha permesso di ricavare un buon bagagliaio da 321 litri per accogliere i vostri bagagli e quelli della compagna di viaggio, in partenza per la vostra meta del week-end, meglio se percorrendo strade con parecchie curve.

“SONO UNA SPORTIVA!” – Abitabilità da biposto e sensazioni di guida da biposto. Ma anche comfort da biposto, purtroppo. Basta percorrere appena qualche centinaio di metri e già ci si rende conto che la vocazione della RCZ è squisitamente sportiva. Un assetto rigido che non sopporta nessun tipo di buca e nessun tipo di imperfezione del manto stradale, pronto a trasmetterlo fedelmente alla vostra schiena. I viaggi lunghi? Un tabù. Persino portare a termine 100 chilometri di autostrada diventa stancante, anche a causa di uno sterzo che a vettura lanciata segue anch’esso qualsiasi imperfezione della strada in maniera quasi pericolosa. Basta però lasciare l’autostrada e percorrere una sola volta una strada “giusta” che la sportivetta francese sarà in grado di catturarvi mostrandovi quanto ci sa fare tra le curve. Questo riesce a farlo grazie ad un cocktail realizzato con ottimi ingredienti che ben si abbinano tra loro. Prima fra tutte la sensazione fisica trasmessa al guidatore di essere a bordo di un’auto bassa e larga, aggrappata al suolo, con un baricentro incredibilmente basso rispetto alle auto che guidiamo tutti i giorni, siano anch’esse medie sportiveggianti. Aggredisce le curve con tenacia sfoggiando un comportamento neutrale e mai brusco, quasi facile, sfruttando i vantaggi descritti sopra aiutandosi con quell’assetto che tanto abbiamo detestato nella vita di tutti giorni. Il motore vi da poi una gran mano pur essendo solo un “millesei”: coppia offerta sin dal regime minimo, erogazione proporzionale al numero di giri e rapporti cortissimi vi vengono messi a disposizione per utilizzare al 100% il potenziale dinamico della vettura. È davvero bello guidare la RCZ. Dover sempre maneggiare quel fantastico cambio con innesti cortissimi, scoprire che i suoi rapporti sono perfettamente spaziati tra di loro, rimanere stupiti dalla sua efficacia nell’uscire dalle curve più strette sempre accompagnati dal discutibile (ma piacevole) “Engine Sound System”, un dispositivo che enfatizza all’interno dell’abitacolo il rumore d’aspirazione. Tutto questo sarà persino in grado di non farvi nemmeno balzare all’occhio lo sterzo, preciso e veloce, che a cercare il pelo nell’uovo non vi riesce a mai a trasmettere tutto il feedback richiesto da una vettura come questa, quasi senza compromessi.

E invece i compromessi giusti li fa anche la RCZ. A cominciare dal prezzo, decisamente potabile considerando le qualità della vettura e proseguendo con i consumi sempre vicini agli 8 litri ogni 100km, senza dimenticare il grande baule e la compatibilità tecnologica della vettura.  Ma c’è un piccolo particolare, razionalità a parte, che é davvero impagabile. La RCZ non è l’auto più veloce del mondo né la più appagante se guidata in pista, non sarà mai una vettura desiderata da tutti e vi potrà capitare molto spesso di catturare sguardi di qualche scettio che penserà alla RCZ come a una trovata commerciale fatta dal costruttore francese per darsi arie da costruttore sportivo senza averne le potenzialità. No, la RCZ è tutt’altro. È il tentativo, riuscito, di offrire le sensazioni di una guida sportiva ad un ampio pubblico, e credetemi se vi dico che questa è una delle poche auto moderne che, in tempi recenti, mi ha di nuovo trasmesso il piacere di allungare il tragitto verso casa, solo per il gusto di poter affrontare qualche curva in più. Ed arrivare a casa felice.

Testo di Benjiamin Albertalli
Foto di Alberto Vaghi

 

 

Modello
Peugeot RCZ
Versione
1.6 THP 200
Motore
4 cilindri in linea, turbo, benzina
Cilindrata
1'598 cc
Potenza
200 cv @ 5'800 giri/min.
Coppia
275 Nm @ 1'750 giri/min.
Potenza specifica
125 cv/litro
Trasmissione
Cambio manuale a 6 rapporti, trazione anteriore
Ruote
235/40 R19, Pirelli Sottozero
Dimensioni (lunhg./largh./alt.)
4,29 / 1,85 / 1, 36 (metri)
Massa
1'372 kg
Rapporto peso/potenza
7 kg/cv
Accelerazione 0-100 km/h
7,5 secondi (dichiarato)
Velocità massima
237 km/h (dichiarato)
Consumo misto
6,9 litri/100km (dichiarato)
Prezzo
45'850 CHF
Prezzo vettura prova
51'400 CHF

 

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