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INTERVISTACombattere per le automobili in politica? C'è chi lo fa!

09.03.12 - 07:57
Max Nötzli, presidente di auto-suisse, ci parla di multe sul CO2, limiti di velocità e traffico. Ecco come queste vengono trattate nel mondo politico dalla lobby dell’automobile, in modo vincente.
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Combattere per le automobili in politica? C'è chi lo fa!
Max Nötzli, presidente di auto-suisse, ci parla di multe sul CO2, limiti di velocità e traffico. Ecco come queste vengono trattate nel mondo politico dalla lobby dell’automobile, in modo vincente.

“Le multe sul CO2? È una faccenda che ci ha dato parecchio filo da torcere, ma posso affermare senza esagerazione che, senza il nostro intervento, le multe inflitte in caso di sorpasso del valore di riferimento sarebbero state il doppio.”
 
Inizia così Max Nötzli, presidente di auto-suisse, quando spiega il ruolo che l’associazione degli importatori di automobili ha giocato all’interno di questa nuova legge, che entrerà in vigore dal 1° luglio del 2012. Questa, brevemente, prevede infatti che ogni importatore dovrà raggiungere uno specifico valore medio di CO2 calcolato in base al peso dei veicoli da lui venduti. Qualora questo valore venga superato, egli dovrà pagare una sanzione che sarà determinata in base al grado di mancato raggiungimento dell’obiettivo e al numero di automobili immatricolate.
 
“Pensiamo per esempio a piccole case automobilistiche come Aston Martin, Ferrari o Lamborghini nonché ai fabbricanti di nicchia come Porsche e Range Rover. Loro sarebbero stati sicuramente colpiti in maniera pesante ed ingiusta, motivo per il quale abbiamo lottato e ottenuto un regolamento particolare per costruttori come questi.”
 
Ma non è finita qui…
 
“A seguito della nostra proposta il parlamento ha inoltre modificato la destinazione di tali multe, le quali nono saranno più versate ai cittadini mediante premi delle casse malati come previsto inizialmente, bensì utilizzate per investimenti atti a migliorare la viabilità negli agglomerati urbani.”
 
In questi argomenti, come avrete intuito, c’è molta politica. D’altro canto, quando si vuole intervenire su decisioni dello Stato, non potrebbe essere diversamente. Per molto tempo, e ancora oggi, bisogna dire che gli automobilisti sono poco rappresentati in questo mondo, ma auto-suisse ha fatto qualcosa anche in questo senso. Ne avevamo parlato in questo nostro articolo, in cui l’associazione ha raccomandato l’elezione di centosettanta nuovi candidati, tra cui quattro ticinesi. Il risultato? Dodici di questi sono stati eletti in Consiglio nazionale, alzando il tasso di politici favorevoli all’automobile dal 2 al 7%.
 
“Se non siamo riusciti ad impedire un indebolimento delle forze borghesi in Parlamento, questo si spiega senza dubbio con il fatto che la destra era in parte dissidente. Inoltre era inevitabile che i nuovi partiti politici di centro e di sinistra assorbissero una fetta di elettorato. Ma, in definitiva (e la mia è una convinzione molto personale, si è altresì riusciti a mobilitare quella che di solito viene definita come la “maggioranza silenziosa”, che non è sicuramente di sinistra. In altre parole è ancora troppo grande la quota di questi svizzeri “normali” che continua, banalmente, a non recarsi alle urne. Costoro sono troppo pigri per sopportare tanto disturbo, ma cosi facendo hanno permesso al centro-sinistra di rafforzarsi, il che genererà influssi ancora più avversi sulla situazione del traffico individuale e dei trasporti su strada, rispetto al presente e al passato.”
 
La lobby dell’automobile, insomma, sembra molto più attiva di quanto non si pensi, e quello di Nötzli e dell’auto-suisse è solo un esempio. Chiunque sia un automobilista dovrebbe esserne contento…
 
“Dobbiamo sottolineare che in quanto associazione degli importatori di automobili, noi non siamo assolutamente la lobby degli automobilisti: una delle nostre missioni principali consiste nell’impedire che i nostri membri siano troppo discriminati nello svolgimento delle loro attività. Giusto per fare un esempio, andare sulle barricate per combattere regolamenti stradali complicati oppure raccomandare la seconda galleria stradale del San Gottardo non rientra nelle attività prioritarie degli importatori di automobili. È chiaramente il compito di RouteSuisse, ossia l’associazione mantello di cui facciamo parte assieme al TCS, all’ACS, all’Astag e all’unione petrolifera (per citarne alcune), che si occupa di orchestrare tali campagne. I temi che noi dobbiamo e vogliamo combattere sono chiari: in primis c’è l’iniziativa dell’ATA con cui si suggerisce una ridistribuzione spudorata dei fondi che sarebbero a favore del traffico stradale, in secondo luogo c’è il sistema dei bonus-malus e, soprattutto, i progetti esistenti in numerose città e località tese a introdurre limiti di velocità ridotti anche a meno di 30 km/h sull’insieme dei loro territori, decidendo senza consultare la cittadinanza.”
 
Potete esserne sicuri: la lobby dell’automobile funziona meglio che mai, i fronti su cui lottare sono palesemente definiti ed essa é disponibile per qualsiasi collaborazione. Del resto sanno anche loro che l’unione fa la forza. Parola di Max Nötzli.


 

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