Saverio Lurati, presidente del Partito Socialista, non cambia idea: il procuratore neo-eletto si deve dimettere. "Quale autorevolezza avrà Item in Procura?"
BELLINZONA - Non vede l'ora di iniziare Valentina Item Nasino. Il neo-procuratore pubblico al centro della polemica riguardante l'assunzione, da parte del marito, di una colf filippina in nero a 1.100 euro al mese, va dritto per la sua strada.
La posizione del Partito Socialista non cambia. La richiesta di dimissioni resta tale e quale a quella già inoltrata l'altro giorno dal Partito. Lo ribadisce il presidente del PS, Saverio Lurati: "Le chiedevamo di fare un passo indietro. E quanto da noi scritto sul comunicato stampa resta valido. Lei ha deciso di andare avanti e ora si prenda le sue responsabilità".
Il problema sollevato dai socialisti è di natura etica. Nulla a che fare con i conflitti d'interesse sollevati ieri da Attilio Bignasca o con la polemica, squisitamente politica, scatenatasi all'indomani della sconfitta in parlamento di Sabrina Aldi, candidata in quota Lega.
"La nostra posizione è chiara - ha dichiarato Lurati - qui si pone un problema etico. Io non ci credo affatto che due persone, marito e moglie, che vivono nello stesso nucleo familiare, non sappiano come stiano retribuendo una collaboratrice domestica. Qui non abbiamo a che fare con una ditta che si trova a cinquanta chilometri di distanza dalla sede principale. Ognuno si prenda le proprie responsabilità".
A Lurati, abbiamo chiesto, infine, quali conseguenze avrà per la credibilità della giustizia ticinese il caso Item?
"E' certo che questo caso non aiuta la giustizia ticinese - ha risposto Lurati - Io mi chiedo la prima volta che questa signora sarà confrontata con un caso di lavoro in nero con quale autorevolezza potrà affrontare la questione".