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CANTONECaso Kauz, le critiche non mancano

18.04.15 - 11:04
Celio: "Lo avevamo detto". Mattei: "A suo tempo ci avevano dato degli oscurantisti". Quadri: "Un caso isolato?". PPD: "Non stigmatizziamo tutti i cittadini"
Caso Kauz, le critiche non mancano
Celio: "Lo avevamo detto". Mattei: "A suo tempo ci avevano dato degli oscurantisti". Quadri: "Un caso isolato?". PPD: "Non stigmatizziamo tutti i cittadini"

LUGANO - Lo scandalo di quella che si configura come frode elettorale, e che vede coinvolto il candidato PLR Michele Kauz, oggetto di un'inchiesta del Ministero pubblico per incetta di voti, ha lasciato l'amaro in bocca non solo ai suoi colleghi del PLR.

"Un paio d’anni fa avevamo tentato di bloccare la sconsiderata modifica della legge elettorale che introduceva il voto per corrispondenza - scrive Franco Celio -. Purtroppo il tentativo fallì dal momento che tutta la classe politica e mass-mediatica fu, di fatto, connivente con quello sconsiderato cambiamento e non volle “sporcarsi le mani” con un referendum ritenuto impopolare". Il deputato leventinese Plr, anch'egli candidato al Gran Consiglio, prosegue: "Adesso i 'pregi' della modifica sono venuti a galla. Ci voleva tanto a capire che sarebbe andata così?".

"Che cosa succederà ora? - si chiede Celio - La casa più probabile è che non succederà nulla. Visto che di fronte al caso delle schede messe in vendita su Internet, qualcuno ha voluto banalizzare il fattaccio, dicendo che una volta capitava anche di peggio (un po’ come dire che siccome l’omicidio è peggio del furto, dei furti non ci si deve preoccupare!), non ci sarebbe da stupirsi se qualcuno sentenziasse ora che anche il caso del candidato con le mani nel sacco 'non è poi così grave', per cui… meglio far finta di nulla. Sarà così?".

D'accordo con Celio è, tra gli altri, Germano Mattei, candidato al Consiglio di Stato per Montagna Viva: "Sante parole. A suo tempo ci avevano bollati come oscurantisti ottocenteschi!"

"E' la prima elezione cantonale con voto per corrispondenza e già l'ex partitone calpesta la fiducia dei cittadini con (per ora presunte) incette di voti e frodi elettorali", è il commento di Lorenzo Quadri. "Kauz è un caso isolato o la punta dell'iceberg? - si chiede il Consigliere nazionale, Municipale di Lugano, Direttore Mattino della Domenica -. Ecco il partito che vorrebbe riconquistare il secondo seggio governativo: per il PLR il galoppinaggio più plateale, che dovrebbe appartenere al passato, è invece colonna portante del presente - e anche del futuro! Voi gli (ri)dareste in mano le sorti del Cantone?".

"L’episodio del candidato Michele Kauz è grave e va sanzionato, così come vanno sanzionati tutti gli episodi di “frode elettorale”, come la messa in vendita di schede elettorali - commenta pure il PPD in una nota stampa -. Va però altresì precisato in modo forte e chiaro che, contrariamente a quanto imprudentemente e offensivamente afferma qualcuno, la stragrande maggioranza dei cittadini ticinesi sono persone oneste, responsabili, mature e in grado di utilizzare il proprio diritto di voto in modo libero e democratico".

Il PPD chiede però di non stigmatizzare tutti i cittadini: "Come detto - aggiunge -, bisogna sanzionare senza sconti di pena chi fa della frode elettorale ma bisogna evitare di giudicare o penalizzare un intero popolo che si comporta in modo corretto e leale. L’insulto peggiore che si può fare ai cittadini è infatti considerarli immaturi e disonesti. Il voto per corrispondenza è in vigore in tutti i cantoni svizzeri da anni e il Ticino non è meno maturo o responsabile degli altri Cantoni. Preoccupano quelle persone e quei partiti che vorrebbero limitare la libertà dei cittadini e, in un certo senso, li vorrebbero mettere sotto tutela perché non li considerano in grado di usare questo strumento democratico. Una società non deve guardare indietro ma in avanti, correggendo semmai le distorsioni che vengono alla luce".

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