Arrivano le scuse di Paolo Franco, dirigente moesano protagonista dell’episodio che ha spinto la Federazione Ticinese di Calcio a indire una conferenza stampa straordinaria
BELLINZONA – Si chiama Paolo Franco. Chi lo conosce dice che è un uomo sanguigno, che dà l'anima per il club e che vive il calcio in maniera passionale. Ogni tanto, di fronte a presunti torti arbitrali, gli girano i classici "cinque minuti" e perde la testa. Stavolta, però, il presidente del Moesa Calcio, già noto per le sue sfuriate in passato, avrebbe decisamente esagerato. Mettendosi a "inseguire" l'arbitro in coda alla partita di terza lega tra la sua squadra e i padroni di casa del Ravecchia. È questo l'episodio che ha spinto la Federazione Ticinese di Calcio a indire una conferenza stampa urgente dal titolo "Adesso basta". L'appuntamento è in programma per domani, martedì, a Giubiasco. «Mi è partito l'embolo – ammette Franco –. Ma non avrei mai messo le mani addosso all'arbitro. Mi scuso con tutti».
Scene da circo – Chi ha assistito alla scena, svoltasi al campo delle Semine di Bellinzona nel pomeriggio di domenica, parla di sketch da circo. La squadra locale sotto di due reti, riesce a pareggiare negli ultimi minuti. In modo ambiguo, secondo il dirigente moesano. A tal punto che l'uomo entra in campo sbraitando e "spaventando" l'arbitro.
Animi caldi – Il giovane fischietto, che già si trova a dovere tenere testa ai giocatori furiosi, inizia a correre. Ne deriva una specie di inseguimento, tragicomico. «Vedevo che alcuni dei nostri giocatori si stavano scaldando – precisa Franco –. Sono entrato in campo per calmare le acque. Era questa la mia intenzione. Poi, può anche darsi che abbia detto qualcosa all'arbitro. Lui di certo ha frainteso. Mi dispiace. D’altra parte ci sono stati alcuni episodi discutibili durante la partita. Gli animi erano caldi».
Quelle frasi di troppo – Il dirigente del Moesa è piuttosto infastidito dalla situazione venutasi a creare. La partita, pur essendo agli sgoccioli, è stata interrotta. «E ora noi rischiamo di passare per persone anti sportive. Questo mi dispiace molto». Non è la prima volta che Franco si fa notare per i suoi atteggiamenti focosi. «È vero. Qualche volta mi scappa qualche frase di troppo. Ma non ho mai picchiato nessuno. Ho 50 anni e sono una persona responsabile. Non sono un uomo violento».