Il Partito Comunista solidarizza con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti dalla chiusura di tutti i punti vendita della catena in Svizzera
BELLINZONA - Il gruppo OVS in Svizzera e in Ticino oggi, sabato 20 luglio, chiuderà le proprie filiali nel nostro Paese. Il Partito Comunista solidarizza con le lavoratrici e i lavoratori coinvolti.
«Come giustamente sottolinea il sindacato UNIA stiamo parlando del peggior licenziamento di massa nel settore del commercio al dettaglio che il nostro Paese abbia mai conosciuto - ha commentato il partito in una nota - 1’200 licenziamenti e chiusura di 142 punti vendita. In Ticino sono una quarantina i dipendenti coinvolti le cui situazioni contrattuali risultano poco chiare, così come poco trasparente è la situazione per quanto concerne i beni invenduti e agli attivi che dai negozi ticinesi sono in transito verso la filiale di Mestre (Italia)».
Il Partito Comunista auspica che l’azienda riapra i canali negoziali con i sindacati e si faccia carico di un piano sociale che preveda il pagamento dei mesi di disdetta e della tredicesima, nonché un sostegno concreto nella ricerca di un nuovo impiego a chi è rimasto disoccupato. «Da quando i negozi Vögele sono stati rilevati dalla multinazionale OVS vi sono stati un accumulo di ore supplementari, problemi di comunicazione, deficit organizzativi, casi di burnout, ecc. a dimostrazione di un padronato incompetente, socialmente irresponsabile, che ha collezionato errori strategici su errori strategici che ora fa pagare alle lavoratrici e ai lavoratori, perché i manager siamo sicuri che saranno ricollocati senza troppi danni».
UNIA ha convocato un picchetto in Piazza del Sole a Bellinzona questa mattina alle ore 10.30.