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Ancora da stabilire se l'origine delle ferite è da attribuire al trasporto o se la giovane maestra ha lottato negli ultimi istanti di vita
STABIO - Mentre gli inquirenti cercano di fare luce, passo dopo passo, sulla morte di Nadia Arcudi, emergono nuovi macabri dettagli sul ritrovamento del corpo. Al contrario di quanto detto inizialmente, la donna presentava infatti un taglio sulla fronte e il corpo ricoperto da numerosi lividi.
Lo riferisce il Caffé nella sua edizione odierna, spiegando come le ferite sarebbero state notate anche dai Carabinieri e dalla coppia a cavallo che per prima scoprì il corpo della giovane maestra, nel pomeriggio di domenica 16 ottobre, nei boschi di Rodero.
Il secondo esame autoptico, eseguito a Locarno, potrebbe fornire qualche risposta in merito alla natura delle ferite e spiegare se l'origine di queste sia da rincondurre al trasporto post-mortem o se Nadia abbia tentato di lottare prima di morire.
Nel frattempo il cognato di Nadia, arrestato con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere, si mantiene fermo sulla propria versione, che però starebbe iniziando a vacillare a causa di qualche contraddizione di troppo. Nuove risposte si avranno solamente quando gli inquirenti, come annunciato, torneranno nella villetta accompagnati dall'uomo per ricostruire i fatti.
