Gargantini per Unia sugli oltre 1000 posti di lavoro che salteranno alla fine di giugno: «Trattative in corso per continuare l’attività o per un piano sociale»
LUGANO - «Nei prossimi giorni saremo confrontati con uno dei peggiori casi di licenziamento collettivo, nel settore della vendita, della storia in Svizzera». Così Giangiorgio Gargantini, responsabile Unia per il settore terziario, sulle oltre 1000 lettere che i dipendenti di OVS si vedranno recapitare entro la fine del mese.
«Era prevedibile, ma ciò non toglie che si tratti comunque di una situazione gravissima», prosegue Gargantini che assicura, da parte dei sindacati, il più completo appoggio. «Siamo in contatto con il gruppo da diverse settimane - spiega -. Una delle nostre richieste era che ci fosse, da parte loro, una risposta che facesse chiarezza in mezzo a questa cortina di fumo che si è alzata nell’ultimo periodo».
Risposta che è arrivata oggi con la conferma del licenziamento di tutti i dipendenti OVS. «A questo punto abbiamo chiesto l'apertura di una discussione franca che avrà due possibili scenari: o la possibilità di continuare l’attività del gruppo o la discussione di un piano sociale».
La trattativa, in sostanza, è ancora aperta. E i margini per scenari che non prevedano la perdita del lavoro per tutti i dipendenti OVS ci sono. «I negozi non chiuderanno immediatamente. Vanno rispettati, tra l’altro, i termini per la disdetta del contratto. Questo significa che l’azienda considera di lavorare ancora per qualche mese».
Vi sarebbe inoltre l’intenzione di appoggiarsi ad altri gruppi per riprendere, almeno in parte l’attività e conservare così dei posti di lavoro. «Questa - spiega Gargantini -. è una possibilità nella quale speriamo. Quello che ora si chiede è che dipendenti e sindacato siano aggiornati regolarmente e siano informati di tutte queste discussioni».
Unia invita il gruppo ad assumersi tutte le responsabilità: «E non solo Sempione Fashion (che ha in gestione l’attività in Svizzera n.d.r.), ma anche OVS».