Ha 56 anni anni, ed è ticinese. Dorme di notte sulle panchine. Perché la ricca Lugano non riesce a realizzare un dormitorio per i senzatetto? Cristina Zanini Barzaghi: «Poco supporto dalla politica»
LUGANO - È da due giorni che dorme sulla panchina del tunnel pedonale di Besso. La sua presenza non passa inosservata, soprattutto nelle prime ore della mattinata con i viaggiatori e i pendolari che attraversano la galleria. Qualcuno rallenta il passo e osserva, altri scuotono la testa, espressioni di stupore di un popolo che non è abituato a vedere un clochard dormire per strada nella ricca Lugano.
«Sono un senzatetto e dormo dove trovo» ci dice. Ha 56 anni ed è ticinese. «In realtà sono originario dei Grigioni, ma ho sempre abitato a Lugano» ci tiene a precisare. Dal suo racconto viene fuori un passato di lavoratore, «ero attivo alle FFS, lavoravo sui binari», poi lo spettro della disoccupazione, l’abbandono da parte della moglie, «lei potrebbe aiutarmi perchè lavora e guadagna bene, ma non vuole farlo». Racconta di non aver diritto all’assistenza, di soprusi e di gente che lo ha picchiato. Storie confuse, non si sa bene quanto veritiere. Gli chiediamo se non sia meglio dormire in una delle strutture di accoglienze per persone senza fissa dimora. «A Lugano non c’è più nulla, e a Bellinzona e a Chiasso io non ci vado» chiarisce subito.
Lugano città ricca, ma c'è chi finisce su una panchina - L’assenza di una struttura di accoglienza per i senzatetto a Lugano è un problema reale. La municipale Cristina Zanini Barzaghi nel mese di novembre aveva individuato nella Masseria di Trevano lo stabile per accogliere i clochard, la struttura sarebbe stata gestita da Fra Martino. Il Municipio si espresse favorevolmente per la realizzazione di una mensa, mentre decise che i tempi non erano maturi per un dormitorio. «Si farà un centro con ristorazione per aiutare le persone che non riescono ad avere un pasto, ma per quanto riguarda la possibilità di dormire lì il Municipio optò per una non entrata in materia» spiega la municipale Cristina Zanini Barzaghi. Possibile che con tanti edifici pubblici la città di Lugano non riesca a trovare uno spazio per i senzatetto? «Avevamo fatto un’analisi degli edifici comunali ma al momento siamo fermi. Riconosco che a livello politico non c’è un forte supporto su questo tema» denuncia Cristina Zanini Barzaghi.
Aumentano i senzatetto in Ticino - Eppure il numero delle persone in difficoltà economica è in aumento. Anche il numero dei senzatetto in Ticino è in crescita, e i dati indicano che il fenomeno riguarda sempre più ticinesi. «Lo scorso anno abbiamo avuto per la prima volta il sorpasso con gli stranieri: il 55% dei senzatetto che abbiamo ospitato era costituito da cittadini svizzeri o residenti (ovvero con permesso B o C), il restante 45% da stranieri» ci dice Marco D’Erchie, operatore di Casa Astra a Mendrisio, l’unica struttura che assieme al dormitorio di Don Feliciani a Chiasso, è in grado di ospitare chi si ritrova in mezzo a una strada. La struttura di Mendrisio lo scorso anno ha offerto 7498 notti di ospitalità. «Abbiamo 24 posti letti, ma sono sempre pieni. Il nostro tasso di occupazione annua è dell’80%. Per la prima volta abbiamo assistito a un incremento delle donne (+30)» ci racconta ancora Marco D’Erchie che a Casa Astra ha visto passare 18enni, pensionati e perfino famiglie intere. Come si arriva in una situazione di tale miseria? «Un nostro ospite ha usato una metafora molto triste, disse che è come una valanga. Si parte da un piccolo sassolino, che diventa sempre più grosso finchè non crolla tutto».