Inizia la scuola, ma la polemica resta: «Se la situazione non si risolve sarò costretto a fermare il servizio pubblico»
LUGANO - È il primo giorno di scuola, ma per gli allievi delle scuole medie di Pregassona, come arrivarci è ancora un mistero. Il DECS ieri sera è stato chiaro: gli allievi dovranno prendere solo i bus autorizzati dal Cantone, senza però dire quali siano, demandando la comunicazione ai docenti di classe. Questa mattina, però, la situazione è ancora fumosa: molti lettori ci hanno segnalato l’affissione di un avviso sulle fermate della linea incriminata: “Questa fermata è destinata unicamente alle operazioni di carico e scarico di passeggeri del trasporto pubblico, è assolutamente vietata la fermata a terzi”.
Le paghe dei conducenti - Tutto è partito dal concorso, da cui le ARL sono state escluse per la «mancanza della dichiarazione della Commissione paritetica competente attestante il rispetto del contratto collettivo di lavoro vigente nel Cantone Ticino per la categoria degli autotrasportatori», come ha spiegato il DECS venerdì . «Sa perché non abbiamo un contratto collettivo? Semplice, perché come concessionari la Confederazione ci impone già di rispettare la direttiva federale sulle condizioni di lavoro, i cui requisiti sono più alti», ribatte Curzio Bernasconi, direttore di ARL SA. Il contratto collettivo per gli autotrasportatori, infatti, prevede una paga iniziale per i conducenti di torpedoni di 48’321 franchi. Le aziende del trasporto pubblico, invece, non possono scendere sotto i 58’300 franchi annui, pena la sospensione della concessione.
Il caos informativo - Questa diatriba legale, le ARL infatti hanno inoltrato al Tribunale amministrativo un ricorso che ha avuto effetto sospensivo e costretto il Cantone ad affidare un mandato provvisorio d’urgenza, è però sfociata in un cortocircuito informativo. Le ARL vogliono che gli allievi salgano sugli autobus di linea. Il DECS, invece, ancora ieri sera ha sottolineato come gli allievi debbano usare il servizio messo a disposizione dal Cantone. Infine, questa mattina l’azienda del servizio pubblico ha esposto il divieto agli autobus di terzi di sostare alle proprie fermate.
Il caos sulla linea - Da noi interpellato, il direttore delle ARL è chiaro: teme sulla linea un caos, di cui ci sarebbero già le prime avvisaglie, che metterebbe in dubbio anche la sicurezza stradale e dei passeggeri. «Ci sono in giro veicoli pirata, c’è chi scommette su chi andrà o non andrà», ci dice Bernasconi. «Oggi ci troviamo di fronte a un’invasione con sei veicoli pesanti che mettono in serio pericolo il traffico regionale». Gli autobus dell’ARL, spiega, sono controllati via satellite e gestiti dalla centrale, evitando così incroci complicati o pericolosi.
Stop al servizio pubblico - Oltre alla denuncia, che le ARL hanno già inoltrato al Ministero pubblico chiedendo che, con un intervento d’urgenza, si blocchi il servizio voluto dal Cantone, di cui finora si ignora il mandatario, Bernasconi prevede anche misure più drastiche: «Se oggi questa situazione non si risolve sarò costretto a fermare il servizio pubblico», aggiungendo di essere disposto a pagare le conseguenze legali di questa decisione.