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L'affermazione "Un errore assumere un italiano" finisce sotto la lente dell'ambasciata italiana
LUGANO - Le dichiarazioni rilasciate da Norman Gobbi al Tages Anzeiger sul caso dei permessi falsi hanno valicato i confini nazionali. E non sono piaciute.
«L’ambasciata italiana sta trattando il caso. Se Gobbi ha effettivamente reso quella dichiarazione, sarà difficile ignorarla», ha replicato a La Regione il console italiano Marcello Fondi prendendo così posizione in merito alle parole del consigliere di Stato secondo cui «È stato un errore assumere un italiano».
Parole, queste, che ora rischiano di avere un seguito diplomatico. Non solo sono già rimbalzate a Berna, ma «l'ambasciata sta trattando il caso», come ha sottolineato Fondi. Un'eventuale reazione è dunque attesa in tempi brevi.
«Il mondo è fatto di cittadini che circolano, soprattutto in Europa - ha incalzato il segretario generale del Consiglio generale degli italiani all'estero, Schiavone -. E se in Svizzera, su 630mila italiano, oltre 300mila hanno la doppia nazionalità, ci sarà un senso. Il senso maggiore è il senso di civiltà: nell'assegnazione dei ruoli e dei compiti nella società non c'è più un'idea identitaria, ma c'è un'idea, per l'appunto, di società. Che è composita e multiculturale. Il Ticino non può continuare a essere una regione medievale all'interno dell'Europa. Sono concetti desueti che purtroppo in questo periodo fanno presa sulle persone che hanno problemi».
