Sono molti i dubbi dopo l'effetto sospensivo dei ricorsi deciso dal Tribunale federale, i ticinesi potrebbero doverla pagare retroattivamente
Il Tribunale federale ha concesso l’effetto sospensivo ai ricorsi contro la tassa di collegamento, approvata dal popolo la scorsa primavera. «Il Governo – si legge in una nota – precisa che le norme legali concernenti la tassa non potranno essere applicate» fino alla decisione della massima corte.
Nessuna sorpresa - Un ostacolo non inaspettato. Come ci spiega il Capo dei Servizi generali cantonali Loris Trotti: «L’effetto sospensivo non ci sorprende», ci spiega. «Il dispendio amministrativo per le aziende e per lo Stato è stato giudicato preponderante di fronte a una situazione recuperabile nell’arco di cinque anni». Insomma, i giudici losannesi ritengono più logico non fare niente, piuttosto che prelevare la tassa con il rischio di doverla restituire.
Dal 1° agosto? - La tassa di collegamento doveva entrare in vigore dal 1° agosto. Se il ricorso fosse respinto, sarà retroattiva? «È una decisione che potrebbe essere presa dal Tribunale federale», continua Bianchi. «Potrebbero decidere di confermare quella data come di sceglierne un'altra».
Conviene risparmiare? - Aziende e cittadini, quindi, potrebbero trovarsi tra qualche anno a dover pagare anche la tassa di collegamento per il periodo trascorso tra il 1° agosto e la sentenza. C’è da mettere da parte i soldi? Non si sa, Loris Bianchi non si sbilancia, spiegando solo che «il Cantone ha fiducia nella decisione del Tribunale federale e, comunque vada, dovrà rispettarla».
Non si era iniziato - Ma a Bellinzona si era già iniziato a lavorare per la riscossione della tassa? «In sede di preparazione del messaggio avevamo fatto tutti gli accertamenti richiesti dal Gran Consiglio, ma adempimenti concreti non sono ancora stati fatti». Insomma, nessun Ufficio tassa di collegamento è ancora stato creato, né assunto del personale a questo scopo.