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LUGANOEcco la donna che visse due volte

13.04.16 - 09:30
Linda Rimoldi, insegnante ticinese di 45 anni, nel romanzo "Due vite, un solo ballo" si ispira alla sua sconvolgente storia
Ecco la donna che visse due volte
Linda Rimoldi, insegnante ticinese di 45 anni, nel romanzo "Due vite, un solo ballo" si ispira alla sua sconvolgente storia

LUGANO - Immaginate di trovarvi in un Paese enorme come l'Argentina. E ad un certo punto, durante il vostro viaggio, di subire un evento talmente forte da non riuscire più a comunicare con chi vi sta accanto. Vorreste farlo. Ma dalla vostra bocca non riesce a uscire più alcun suono. È quello che è successo a Linda Rimoldi, 45enne insegnante luganese, autrice di “Due vite, un solo ballo” (Fontana Edizioni), in libreria da qualche mese. Una storia che parla di amicizia e dell’amore per la vita. Un romanzo ispirato a un dramma realmente accaduto. Perché Linda è una donna che ha vissuto due volte. A trent’anni affronta una situazione angosciante, che la colpisce nell’intimo e non solo. «È lì che la mia prima vita si è interrotta - spiega – ho dovuto ricominciare da zero».

Un evento imprevedibile - Una donna sorridente, dalla personalità forte e fragile allo stesso tempo, elegante e raffinata nei modi di fare. A un certo punto della sua esistenza, nel 2001, Linda decide di trasferirsi a Buenos Aires, in Argentina. Una scelta dettata dal desiderio di cambiamento. Lì si appassionerà al tango, diventerà più indipendente e coraggiosa. Proprio laggiù, dove pensava di avere trovato la sua dimensione, Linda si ritroverà di fronte a quell’imprevedibile momento che dividerà in due la sua vita. «Quegli istanti oggi per me sono solo un ricordo. Ci ho messo anni a ristabilirmi. La rinascita è avvenuta in modo graduale. Tutto questo rappresenta la parte più vera e dolorosa del romanzo. Non vorrei svelare di più, perché è giusto che il lettore venga colto di sorpresa».

Colpi di scena - È una donna molto discreta, Linda. Fa fatica a parlare di sé con persone che non conosce bene. Quando le chiediamo di raccontarci dei colpi di scena che caratterizzano il suo romanzo, i suoi occhi brillano. «La protagonista del libro mi assomiglia. È romantica, ama la lettura e il tango. E anche lei si ritroverà a dovere fare i conti col destino».

La seconda casa - "Due vite, un solo ballo" narra di una vicenda che si sviluppa a cavallo tra il Ticino e l’Argentina. «Io a Buenos Aires pensavo di viverci per sempre. Mi sentivo a casa. La gente, la musica, il caos… Caratteristiche che mi hanno subito colpita. Credevo che questa immensa città si abbinasse perfettamente alla mia personalità. Col senno di poi, mi sono resa conto che le persone di cui mi fido davvero sono quasi tutte in Svizzera o in Italia, da questa parte del’Oceano insomma».

Emozioni forti - Oltre 350 pagine intrise di sensazioni. Scritte sull’arco di quattro anni. «Di notte mi svegliavo con le idee e poi mi alzavo ad annotarle. Quando scrivevo le parti più spensierate, anche le mie giornate erano gioiose. I passaggi più tristi, invece, condizionavano in negativo la mia quotidianità. Ho vissuto molto emotivamente questo percorso. Anche se è giusto dire che questo libro non è un’autobiografia. C’è anche tanta fantasia in quelle pagine».

Il senso del dramma - L’imprevedibilità della vita. È un messaggio forte quello che lancia ‘Due vite, un solo ballo”. Ma Linda, nella sua riflessione, va oltre. «Da ogni dramma nascono sempre cose belle. Dettagli che potrebbero sbocciare e diventare importanti. Vorrei che il mio romanzo invogliasse a leggere, a ballare, a cambiare, a viaggiare. E a sognare».

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