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ITALIA / LUGANO'Ndrangheta, i carabinieri in una fiduciaria di Lugano

30.06.10 - 18:57
Smantellata una banda di calabresi che, attraverso un commercialista di Lugano ancora latitante, riciclava denaro proveniente da illeciti
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'Ndrangheta, i carabinieri in una fiduciaria di Lugano
Smantellata una banda di calabresi che, attraverso un commercialista di Lugano ancora latitante, riciclava denaro proveniente da illeciti

BOLOGNA - Ufficialmente compravano materiale informatico e lo vendevano all'estero. In realta', a tempo di record e attraverso un gioco di societa' matrioska o in parte fantasma, investivano i soldi provenienti dalle attivita' illecite della 'ndrina Arena di Isola Capo Rizzuto (Crotone), riuscendo a guadagnare fino a 8.000 euro a settimana.

Cosi' una banda di cinque crotonesi piu' un commercialista di Lugano (ancora latitante) e un altro calabrese gia' in carcere per associazione mafiosa e' stata smantellata grazie a un'operazione dei carabinieri del comando provinciale di Modena insieme al Gico della Finanza bolognese, coordinati dalla Dda di Bologna (pm Marco Mescolini).

Nei confronti dei sette, il gip Marinella De Simone di Bologna ha emesso altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere. Tre Sono accusati di impiego di denaro di provenienza illecita in concorso e bancarotta. A quattro di loro viene contestata anche la tentata estorsione.

A tradirli, e allo stesso tempo ad avviare le indagini, e' stato l'attentato notturno all'Agenzia delle entrate di Sassuolo (Modena) del 26 luglio 2006. Dietro - come hanno scoperto piu' tardi gli inquirenti - c'era la rivalsa della 'Point One spa', societa' di Maranello specializzata nella distribuzione e commercializzazione di materiale informatico, e riconducibile.

Sulla ditta in quel momento era in corso un'ispezione fiscale per un'evasione accertata di oltre 90 milioni, risalenti agli anni 2002-2005. A quel punto sono scattate intercettazioni telefoniche e ambientali fino alla scoperta della 'frode carosello'. In pratica attraverso la 'Point One' e la 'Elite trading srl' si fingevano compravendite, senza pagare l'Iva e con un ricarico reale del 6-7% per ogni operazione. Per bypassare i controlli, i pacchi avevano regolari bolle di accompagnamento, anche se all'interno c'era solo ferraglia.
 

Il filone luganese - Come riferisce la Rsi, nell'ambito dell'inchiesta questa mattina i carabinieri del reparto operativo di Modena hanno proceduto alla perquisizione degli uffici di un 47enne fiduciario di Lugano.

Le forze dell'ordine italiane sono state accompagnate da funzionari svizzeri, su rogatoria internazionale.

ATS / red

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