BELLINZONA - Il maxiprocesso apertosi ieri a Bellinzona contro nove presunti membri della cosiddetta "mafia delle sigarette" è stato sospeso. Il Tribunale penale federale (TPF) si esprimerà entro il 4 maggio sulle serie di obiezioni della difesa, che hanno paralizzato stamani i dibattimenti.
Gli avvocati difensori hanno chiesto di rinviare l'atto d'accusa al Ministero Pubblico della Confederazione (MPC) ritenendolo non valido. Altro punto contestato: la lingua utilizzata nel processo. La difesa chiede che si parli italiano e non tedesco, visto che gli imputati sono due ticinesi, due giurassiani, tre italiani, uno spagnolo e un francese.
Le decisioni dei giudici saranno comunicato alle parti nei prossimi giorni o settimane, ha annunciato oggi il presidente della Corte Walter Wüthrich.
L'MPC accusa i nove imputati di "partecipazione, eventualmente sostegno, a un'organizzazione criminale e riciclaggio di denaro" in quello che è il più grosso caso di criminalità organizzata mai giudicato finora dal TPF. Gli imputati, di età fra i 56 e i 73 anni, avrebbero riciclato oltre un miliardo di franchi, provento del contrabbando di almeno 215 milioni di stecche di sigarette fra il 1994 e il 2001.
ATS