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TICINO / SVIZZERACaso UBS, Fulvio Pelli tranquillizza: 'Nessun pericolo, segreto bancario al sicuro'

22.02.09 - 17:00
Keystone / Sandro Campardo
Caso UBS, Fulvio Pelli tranquillizza: 'Nessun pericolo, segreto bancario al sicuro'

BELLINZONA - La pressione internazionale sul nostro paese aumenta. Il caso di UBS e la confessione dei suoi dirigenti di aver aiutato i clienti a frodare il fisco americano ha contribuito a dare un'ulteriore spallata al segreto bancario elvetico. La crisi finanziaria ed economica che sta sconvolgendo il mondo sta spingendo i governi a cercare nuove soluzioni per dare risposte alla crisi. E' di oggi l'attacco del ministro delle finanze britannico Alistair Darling rivolto alla Svizzera in cui sostiene che "non è tollerabile il segreto bancario delle banche svizzero, reo di proteggere l'evasione fiscale".
Fulvio Pelli, presidente del Partito Liberale Radicale svizzero, invita tutti alla calma.    

Caso UBS, come correre ai ripari? Come uscirne?
“Cercando innanzitutto di non drammatizzare. Gli Stati Uniti hanno percorso una strada, per ottenere delle informazioni fiscali, che non è quella prevista dalle convenzioni tra i due paesi. E' questo l'episodio che ha sollevato il polverone”.

Sono gli Stati Uniti che hanno forzato la mano?
“Gli Stati Uniti avevano in corso un centinaio di procedure di richiesta di assistenza giudiziaria. Hanno sostituito il normale corso delle procedure con un'operazione piuttosto violenta sull'UBS, ottenendo così prima lo stesso risultato che avrebbero potuto ottenere in un secondo tempo attraverso l'applicazione della convenzione”.

Hanno forzato quindi la mano...
“Sì, ma all'origine di questa forzatura c'è una grave violazione delle leggi americane e svizzere da parte di funzionari americani di UBS. E' quindi un caso molto speciale. Ritengo giustificato il dibattito urgente in Consiglio nazionale, necessario per capire meglio perché l’autorità di vigilanza sulle banche Finma abbia in questo caso autorizzato la trasmissione dei dati alle autorità americane”.

Finma sostiene di aver agito correttamente...
“Finma sostiene di aver applicato gli articoli 25 e 26 della legge sulle banche, vista la straordinarietà del caso. Rientra nelle sue competenze. In palio c’era la sopravvivenza di UBS. Presumo che sia stato giusto farlo, ma è giusto farsi spiegare meglio il perché della decisione”.

Ora però c'è il pericolo di conseguenze penali…
“Per chi? Se lei pensa ai dirigenti di Finma è forse possibile, ma non ci credo molto”.

Il segreto bancario è in pericolo?
“C'è stato un passaggio di informazioni che in una normale situazione non ci sarebbe stata, se non alla fine di procedure rispettose delle convenzioni. Questo fatto rappresenta sì un indebolimento della posizione svizzera, ma il segreto bancario è molto solido. In Svizzera il segreto bancario è regolato dalla legge e difficilmente il popolo vorrà sbarazzarsene. Il segreto bancario è anche ben protetto da tre convenzioni tra noi e l'Europa”.

E se l'Europa facesse la voce grossa?
“In questo momento può mandare anche tutti i suoi ministri a fare la voce grossa, ma esistono gli accordi. Accordi che  prevedono il prelievo, da parte svizzera, di un'imposta alla fonte che viene riversata ai paesi europei in cambio del rispetto del segreto bancario. Inoltre c'è Schengen, che stabilisce delle regole anche nell'assistenza amministrativa e giudiziaria. E c'è anche un accordo tra noi e l’Europa riguardante la lotta alla frode. Insomma, un castello di accordi che di fatto blocca l'UE”.

“Bignasca  vuole ancorare il segreto bancario alla Costituzione. Ha parlato addirittura di guerra…

“No, gli USA fanno i loro interessi, come tutti i paesi hanno il diritto di fare. In questo caso specifico la loro procedura è stata  brusca e non ci è piaciuta, ma la verità è che è stata UBS ad andare in America a violare la legge americana. Se l'UBS fosse stata più prudente come lo sono state le altre banche, non sarebbe successo nulla”.

Dick Marty ha chiesto le dimissioni dei vertici UBS...
“Se se la prende con i resti della vecchia UBS, ha ragione. Ma prendersela con Kurer e Rohner mi sembra un po' come sparare contro la Croce Rossa”.

Nessuna colpa?

“Kurer fa quello che può fare un presidente di Cda di una banca finita nei pasticci. La Finma ha stabilito, nel rapporto pubblicato recentemente, che i vertici di UBS Svizzera non erano al corrente delle macchinazioni operate da UBS America. Uno può crederci o non crederci, ma se la Finma dice che il vertice svizzero di UBS non ha responsabilità , è un po’ avventuroso  sostenere il contrario”.


La Sonntagszeitung oggi scrive che il presidente dell’UBS Rohner era stato reso attento sul fatto che si stavano violando le norme americane già nel 2001...
“Mi rifaccio all’accertamento dell’autorità di vigilanza. Fino a nuova prova del contrario credo a quanto ho visto. Se poi ci sono alcuni che  sostengono altro, verificheremo le prove”.


C'è chi dice che sarebbe stato meglio lasciare UBS America al suo destino...

“Non sono d’accordo, ma questo è un altro discorso. “Liberarsi” di UBS America non è così semplice come dirlo! Finma è intervenuta e ha permesso a UBS di giungere a un accordo con gli Stati Uniti. Può piacere o meno, ma è la decisione di un ente che ha la competenza di farlo. Se lo ha fatto è sicuramente perché non ha trovato soluzioni migliori per salvare la più grossa banca svizzera, in gravissima difficoltà.

L'idea passata è stata anche quella di una certa impreparazione del governo nel gestire questa situazione…
“Questo lo dicono i nemici del Governo. Il Consiglio federale ha negoziato negli scorsi anni con l'UE una soluzione efficiente che tutela il segreto bancario, Analogamente ha agito con l’America. I soggetti fiscali americani che hanno un conto in Svizzera pagano un'imposta alla fonte del 30%. E' chiaro che se una banca svizzer  viola intenzionalmente questa regola, si crea situazione di disagio per tutti”.

E' quindi colpa di UBS?

“E’ inutile continuare a sparare sul governo. E' UBS che ha creato questa situazione gravissima e ne deve pagare le conseguenze, anche se non saranno quella del fallimento, perché – nell’interesse di moltissimi suoi dipendenti, clienti e partner d’affari - si è deciso di aiutarla”.

UBS è aiutata dallo Stato, non è imbarazzante per il mondo politico?
“Certo, ma tutti hanno approvato il piano di salvataggio per UBS. Abbiamo tutti la responsabilità di avere deciso di  aiutare UBS. Se lo abbiamo deciso è perché il fallimento, per la Svizzera sarebbe stata un’opzione molto peggiore”.

Un altro punto, l’evasione. Perché da noi non è illegale?
“L’evasione fiscale è illegale anche in Svizzera: ci mancherebbe! Ma il quesito di fondo è un altro: la Svizzera da fiducia ai suoi cittadini e ne protegge la sfera privata, anche ma non solo attraverso il segreto bancario. Sono ad esempio protette le nostre telefonate, è protetta la nostra posta, sono protetti i conti di Post-finance. Ciò significa che è il cittadino che deve dichiarare al fisco il suo patrimonio e i suoi redditi, non invece il fisco che va a controllare i conti bancari di noi tutti.  E quel che vale per gli svizzeri, vale anche per gli stranieri che hanno una relazione bancaria in Svizzera. Solo se il fisco indaga poiché sospetta reati fiscali gravi, i tribunali gli danno accesso ai conti bancari dei contribuenti, di quelli svizzeri e di quelli stranieri. Se il cittadino, estero o svizzero, omette di dichiarare una parte del patrimonio senza macchinazioni particolari, il fisco non ha invece il diritto di accesso ai conti, anche perché altri strumenti permettono l’incasso delle imposte già alla fonte: sia di quelle dovute al fisco svizzero attraverso l’imposta preventiva, sia di quelle dovute al fisco dei paesi dell’EU attraverso l’euro ritenuta concordata con gli accordi bilaterali II.”


Lei condivide politicamente la scelta della Lega di raccogliere firme per ancorare il segreto bancario alla costituzione?

“Sono le solite proposte fatte in momenti di forte emozione. Il segreto bancario è già legge e non può essere tolto se non con decisione popolare, visto che è impensabile che contro una qualsiasi decisione del parlamento che volesse abolirlo verrebbe lanciato un referendum. La proposta della Lega non cambia dunque nulla. Osservo poi che è un illusione credere che attraverso misure interne, come cambiare la base legale del segreto bancario, si possa modificare l’atteggiamento di paesi come gli USA o come quelli dell’EU neri nostri confronti. Sono gli accordi bilaterali II che garantiscono il segreto bancario: proprio quelli che la Lega continua ad ostinarsi a voler combattere.”

C'è possibilità di scorporare UBS svizzera da UBS America come ha suggerito Blocher?
“Ci aveva già provato Credit Suisse una quindicina di anni fa, ma non ci era riuscito perche il Tribunale federale non lo ha ritenuto possibile L'idea di Blocher non è nuova ed è già stata provata, ma senza successo”.     

p.d'a.


 

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