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TICINOLe denunce di Sensogiovane.ch bloccano i siti pedopornografici

13.01.09 - 14:30
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Le denunce di Sensogiovane.ch bloccano i siti pedopornografici

LUGANO - Il movimento Sensogiovane.ch è sempre più determinato a portare avanti la propria battaglia contro i siti pedopornografici. Nelle scorse settimane il movimento politico, coordinato da Ivan Schmidt, ha inviato al  Servizio di Coordinazione per la lotta contro la criminalità in Internet (SCOCI)  diverse denunce di siti che contenevano immagini di bambini coinvolti in scene di sesso. Denunce che hanno dato il loro frutto. Oggi infatti questi siti sono stati bloccati. Sulla loro homapage  il SCOCI ha scritto che il sito conteneva materiale pedopornografico e che quindi i contenuti erao ritenuti illegali ai sensi dell'articolo 197 del Codice penale svizzero.

Soddisfatto pertanto Ivan Schmidt: "Abbiamo vinto  una battaglia, ma non l'intera guerra contro alcuni schifosi pedofili. Questo ci aiuta dunque, a credere nelle nostre autorità federali di Polizia che reagisce veramente su ogni segnalazione".

Sensogiovane  è decisa più che mai ad andare avanti con le dennunce e a segnalare eventuali siti a carattere pedopornografico. Si è perfino dotato di un nuovo collaboratore che avrà il compito di reperire questi siti. Si tratta di Enzo Algisi, 28enne che  da subito assumerà la responsabilità di Coordinatore del "Team Anti-Pedofilia" di Sensogiovane.ch". "Di professione è un informatico e specialista IT, nonchè persona molto sensibile alla tematica della protezione dei bambini - spiega Schmidt -  e grazie a questa collaborazione e dopo una  scoperta alquanto inquietante, purtroppo ci vediamo costretti a inviare una nuova denuncia presso il SCOCI.  Il sito in questione è un particolare motore di ricerca che permette di trovare e scaricare foto penalmente perseguibili di bambine in intimo per adulti e pose molto audaci".

Sensogiovane.ch invita a chi dovesse imbattersi in siti contenenti pornografia infantile a segnarlo alle autorità. "Per  chi avesse dei timori a farlo - avverte Schmidt - può tranquillamente inviare un mail (anche anonima) alla nostra redazione indicando la propria scoperta. Provvederemo noi a verificare e segnalare il caso al Servizio di Coordinazione per la lotta contro la criminalità in Internet".

 

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