LOCARNO - Si apre oggi davanti alla Corte di assise Criminali di Locarno il processo nei confronti di Renato Nervegni, il 58enne reisidente in Città Vecchia, accusato di assassinio, sequestro di persona, rapimento, lesioni semplici e turbamento della pace dei defunti in relazione alla morte del fratello Giampiero.
Il corpo di Giampieri Nervegni fu infatti ritrovato senza vita nell’appartamento di Renato il 6 gennaio 2007, mentre era ospite del fratello per le vacanze natalizie. Secondo la ricostruzione dei fatti sembra che l'uomo sia morto a seguito di un soffocamento. Per il procuratore pubblico Mario Branda, titolare dell’inchiesta, fu proprio renato a soffocare il fratelo. renato, pur ammettendo che quella sera c'era stato un litigio con il fratello, ha sempre negato di averlo strangolato.
Il processo che si apre oggi, durerà circa una decina di giorni, durante i quali verranno ascoltati i patologi Antonio Osculati (perito giudiziario) e Ennio Pedrinis e i periti psichiatrici il dottor Michele Tomamichel, incaricato dalla Magistratura, e un secondo specialista chiamato in causa dal giudice Claudio Zali. Inoltre verrà ascoltato anche il gastroneterologo Claudio Gaia e operatori sanitari dell’istituto in cui viveva Giampiero, e personale specialistico del Servizio psicosociale di Locarno.