Ne è convinto Martin Naville, direttore della Camera di commercio svizzero-americana, precisando che «il presidente verrà per mostrare quello che è in grado di fare l'America»
DAVOS - Al Forum economico mondiale (WEF) di Davos Donald Trump intende soprattutto «fare business»: ne è convinto Martin Naville, direttore della camera di commercio svizzero-americana.
Il presidente americano punta a parlare direttamente con l'élite economica del pianeta, allo stesso modo come via Twitter è abituato a rivolgersi direttamente alla gente, ha spiegato ieri sera Naville alla trasmissione "10 vor 10" della televisione SRF. Al WEF Trump intende spiegare che il suo motto "America First" non significa protezionismo, bensì libero scambio in base a regole americane.
L'imprenditore ha visto come l'anno scorso il presidente cinese Xi Jinping abbia tenuto un discorso che lo ha reso il campione della globalizzazione: «in questa edizione al centro dell'attenzione vuole essere Trump». Naville non si aspetta provocazioni o tumulti: «il presidente verrà per mostrare quello che è in grado di fare l'America».
Il Forum economico è in programma dal 22 al 26 gennaio. Sono attesi 3000 esponenti della politica, dell'economia e della scienza. Il tema di quest'anno è «creare un futuro condiviso in un mondo frammentato» (Creating a Shared Future in a Fractured World).
Il discorso d'apertura sarà tenuto dal primo ministro indiano Narendra Modi. Fra le personalità di spicco che hanno già annunciato la loro presenza figura il presidente francese Emanuel Macron.
L'arrivo di un presidente americano a Davos è un evento raro: prima di Trump nei Grigioni era giunto solo Bill Clinton, nel 2000. Per bocca di un portavoce il presidente della Confederazione Alain Berset si è già detto pronto ad incontrare Trump anche in via bilaterale, se la controparte sarà interessata.