Doris Leuthard ha aperto con queste parole la terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale
BERNA - In ambito migratorio occorre abbandonare l'emotività e dar prova di «spirito solidale». È quanto ha affermato oggi a Berna la presidente della Confederazione Doris Leuthard, nel suo discorso di apertura della terza riunione del Gruppo di contatto del Mediterraneo centrale. La migrazione, ha sottolineato, è sempre stata una fortuna per la Svizzera.
«È una delle grandi sfide della nostra epoca e non esiste una soluzione semplice», ha rilevato la consigliera federale, aggiungendo che «non c'è nessuno Stato, nessuna organizzazione che sia in grado di trovare da solo delle risposte dirette ed efficaci» alla questione.
Leuthard ha lanciato un appello a una stretta cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei migranti, che prenda in considerazione l'interesse dei Paesi toccati e il rispetto dei diritti umani. Ha inoltre incoraggiato i partecipanti alla riunione a trovare risposte "con spirito solidale, umano e in base ai principi che vanno sostenuti" a favore delle persone coinvolte.
«Quasi un lavoratore su tre in Svizzera è nato all'estero», ha fatto presente la presidente della Confederazione, parlando di «fortuna» per il nostro Paese e ricordando aziende come Nestlé, Swatch e Rolex, fondate da immigrati.
Leuthard ha infine rammentato come in passato anche gli Svizzeri siano stati costretti a emigrare e ha ricordato la storia del luganese Giacomo Groppi, emigrato in Egitto nel 1884 in cerca di fortuna. Il suo "Café Groppi" al Cairo è diventato uno dei ritrovi più emblematici della capitale egiziana, ospitando personalità di ogni sorta.