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BERNA / TURCHIANiente tappa svizzera per Cavusoglu

11.03.17 - 21:44
Il ministro degli esteri turco ha rinviato l'incontro previsto per domani
Keystone
Niente tappa svizzera per Cavusoglu
Il ministro degli esteri turco ha rinviato l'incontro previsto per domani

BERNA - Alla fine la visita in Svizzera del ministro turco degli esteri Mevlüt Cavusoglu, in programma per domani, non ci sarà. Per ora è rinviata, ma potrebbe avvenire prima del referendum del 16 aprile quando in Turchia si terrà la contestata riforma costituzionale che assegnerà maggiori poteri al presidente Erdogan.

La notizia del rinvio è giunta nella tarda serata di sabato, pubblicata dalla SonntagsZeitung e poi confermata all'ats da Münir Sarucan, vicedirettore della sezione svizzera dell'Unione dei democratici turchi europei, organizzatrice dell'incontro. Non si conoscono i motivi del rinvio.

In un comunicato il responsabile zurighese della sicurezza, Mario Fehr ha espresso "enorme sollievo" per l'annullamento della visita. E' stata così evitata "una grande messa in pericolo della sicurezza pubblica", in quanto - secondo Fehr - non erano da escludere scontri tra opposte fazioni che avrebbero comportato rischi per loro e per terze persone.

L'incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e alcuni esponenti della comunità turca in Svizzera avrebbe dovuto aver luogo all'Hotel Hilton di Opfikon (ZH), ma la direzione dell'albergo aveva deciso di annullare la manifestazione per motivi di sicurezza.

Per gli stessi motivi il governo cantonale zurighese venerdì aveva invitato il Consiglio federale ad annullare la visita di Cavusoglu, ma sabato dapprima il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), poi il suo titolare Didier Burkhalter sono intervenuti per precisare che la visita del ministro turco "non rappresenta una minaccia particolarmente elevata per la sicurezza interna della Svizzera". Il DFAE ha sottolineato l'importanza della libertà di espressione e la non sussistenza "di elementi per giustificare un divieto della visita".

Burkhalter: non limitare diritti fondamentali - Intervenendo alla Radiotelevisione romanda il titolare de DFAE Didier Burkhalter ha detto che non è il caso di limitare i diritti fondamentali; in tal modo si indica chiaramente agli altri Paesi che è importante garantire questo genere di diritti. Se la Confederazione non interverrà per limitare la libertà di espressione, è però "chiaro" che può adottare misure qualora le condizioni di sicurezza non fossero garantite, ha aggiunto Burkhalter. Al ministro Cavusoglu potrebbe allora venir impedito di recarsi dove aveva previsto, o di fare ciò che aveva previsto. La situazione è tenuta costantemente sotto controllo.

Lo scorso anno - ha detto ancora il capo del DFAE - abbiamo lasciato i leader curdi liberi di esprimersi in Svizzera e anche i leader turchi dovono poterlo fare nell'ambito del referendum del 16 aprile sulla riforma della Costituzione, che è molto importante per il futuro del Paese.

Che il Dipartimento si sia mosso in unità di intenti lo dimostrano anche le dichiarazioni della segretaria di Stato del DFAE Pascale Baeriswyl. Nella trasmissione Samstagsrundschau della radio svizzerotedesca SRF, registrata venerdì a mezzogiorno ma messa in onda sabato, ha precisato le argomentazioni che hanno indotto la Confederazione a pronunciarsi contro un divieto della visita.

L'aspetto centrale è rappresentato dal fatto che non vi è alcuna base costituzionale per una tale proibizione. Invece la legge fondamentale accorda molta importanza alla libertà d'opinione.

Per impedire la visita del ministro turco, il Consiglio federale avrebbe dovuto basarsi sul diritto di necessità. Ma ciò avrebbe costituito un precedente e in seguito il governo avrebbe dovuto pronunciarsi sull'autorizzazione di ogni visita di ministri stranieri.

Riunione venerdì sera - Una manifestazione a favore del referendum costituzionale in Turchia però si è svolta. Venerdì sera il deputato turco Hursit Yildirim, vicepresidente a Istanbul del partito islamico Akp del presidente Erdogan, ha partecipato a un incontro, di natura privata, a Opfikon, nelle vicinanze dell'aeroporto di Zurigo, dopo che la polizia argoviese gli ha vietato una manifestazione pubblica a Spreitenbach (AG).

La riunione si è tenuta nella sede dell'associazione padronale turca Müsiad Svizzera e ha visto la partecipazione di 35-40 persone. Un portavoce della polizia cantonale zurighese ha confermato all'ats un'informazione del quotidiano svizzerotedesco Blick, che ha riferito dell'incontro. Visto che questa manifestazione non aveva carattere pubblico, la polizia non ha preso alcuna iniziativa.

In questo contesto non privo di tensione, il DFAE ha confermato un articolo della NZZ am Sonntag secondo cui due cittadini turco-svizzeri sono stati trattenuti dai servizi doganali all'aeroporto di Istanbul: uno entrava in Turchia, l'altro voleva andarsene. Entrambi hanno avvertito il consolato generale svizzero - che non ha dovuto intervenire - e hanno potuto proseguire il loro viaggio.

 

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