Durante l'assemblea annuale ha preso parola anche Simonetta Sommaruga, auspicando maggiori discussioni in merito alle cause della migrazione
BERNA - Abbattere le frontiere, istituire vie di fuga sicure e legali, diritto alla migrazione, libertà di domicilio planetario, povertà quale criterio per concedere l'asilo: questo il messaggio contenuto in un documento di Gioventù socialista (GS), riunita oggi a Berna.
All'assemblea annuale, che proseguirà domani, era presente anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga. Una posizione «anticapitalista e antinazionalista» quella dei giovani PS.
La responsabile del Dipartimento di giustizia e polizia (DFGP) - stando a un comunicato di GS - dopo aver esposto le priorità della Confederazione in una materia così complessa, ha definito l'analisi fatta dai giovani del suo partito «una discussione ricca di valori», anche se la conclusione a cui arrivano è ben diversa da quella del Consiglio federale.
La "ministra" socialista ha illustrato le difficoltà che si incontrano nel trovare in Europa degli alleati che condividano una politica migratoria fatta di solidarietà, argomento di «grande preoccupazione» per Sommaruga.
Una delle priorità per l'anno in corso è quella di vigilare sull'integrazione dei profughi accolti in Svizzera, i quali devono trovare un lavoro in quanto è proprio grazie al lavoro che si conferisce una stabilità, un senso all'esistenza, un'identità alla persona e si favorisce il contatto con la popolazione.
Sommaruga ha anche detto di auspicare una maggiore discussione sulle cause della migrazione. Esse hanno molti più legami con la politica economica di quanto certuni vogliono ammettere. «Diverse aziende hanno la loro sede principale qui da noi e guadagnano miliardi grazie alle materie prime. Le popolazioni della Guinea o del Congo non vedono granché di tutto questo denaro», ha detto la ministra.
Rammentare questa cose davanti a Gioventù socialista «è come sfondare porte aperte», ha ammesso. Se le opinioni tra la consigliera federale e i giovani del PS possono divergere su certi punti, «ci troviamo d'accordo quando si tratte delle cose fondamentali», ha affermato con convinzione Sommaruga. «Non vogliamo muri, né alla frontiera, né nelle teste».
I lavori assembleari proseguiranno domani.