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ZURIGOCaso Hildebrand, condannati la talpa e il deputato UDC

13.04.16 - 12:45
Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha inflitto pene pecuniarie con la condizionale all'ex informatico della banca Sarasin e al gran consigliere turgoviese dell'UDC e avvocato Hermann Lei
Caso Hildebrand, condannati la talpa e il deputato UDC
Il Tribunale distrettuale di Zurigo ha inflitto pene pecuniarie con la condizionale all'ex informatico della banca Sarasin e al gran consigliere turgoviese dell'UDC e avvocato Hermann Lei

ZURIGO - A più di 4 anni dai fatti il "caso Hildebrand" ha portato a due condanne: il Tribunale distrettuale di Zurigo ha inflitto pene pecuniarie con la condizionale all'ex informatico della banca Sarasin - considerato la talpa della vicenda - e al gran consigliere turgoviese dell'UDC e avvocato Hermann Lei.

L'ex informatico è stato riconosciuto colpevole di violazione del segreto bancario ed è stato condannato a una pena pecuniaria con la condizionale di 45 aliquote giornaliere da 30 franchi.

Il deputato UDC, ritenuto colpevole di complicità nel medesimo reato, si è visto infliggere una condanna a una pena pecuniaria, pure sospesa, di 120 aliquote da 340 franchi.

Il processo si riferiva alla fuga di notizie che il 9 gennaio 2012 portarono alle dimissioni dell'allora presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand. La sentenza annunciata oggi non è ancora cresciuta in giudicato. Le parti non hanno ancora fatto sapere se intendono fare appello.

Al dibattimento, che si è tenuto due settimane fa, gli avvocati della difesa avevano entrambi chiesto l'assoluzione dei loro assistiti.

Nei confronti dell'ex informatico di Sarasin - che per motivi medici non ha preso parte né al dibattimento né alla lettura della sentenza - la pubblica accusa chiedeva una condanna a 12 mesi di prigione con la condizionale. Nei confronti di Hermann Lei il Ministero pubblico aveva richiesto una pena pecuniaria sospesa di 150 aliquote giornaliere.

Pur ammettendo che transazioni finanziarie dell'allora presidente della BNS erano "discutibili perlomeno sotto il profilo etico", il giudice unico del Tribunale distrettuale è arrivato alla conclusione che non c'era alcun motivo che giustificasse la violazione del segreto bancario da parte dei due accusati.

Secondo il giudice, invece di trasmettere i dati confidenziali alla stampa, l'ex informatico avrebbe dovuto rivolgersi ai suoi superiori ed Hermann Lei all'autorità di sorveglianza della Banca nazionale svizzera (BNS).

Il giudice unico ha inoltre affermato che la pena più mite per l'ex dipendente della banca si spiega con il fatto che l'informatico agì "per motivi ideali". Hermann Lei sperava invece di fare "un passo avanti nella sua carriera politica".

Lo specialista informatico è l'uomo che fotografò le schermate di estratti-conto bancari dell'ex presidente della BNS e le fornì al suo ex compagno di scuola Hermann Lei.

Il 3 dicembre 2011 i due incontrarono Christoph Blocher. L'ex consigliere federale UDC - all'epoca fresco di rielezione in Consiglio nazionale - informò di quanto era venuto a sapere la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey.

Copie di quei documenti furono inoltre pubblicati dalla "Weltwoche" e portarono alle dimissioni di Hildebrand a all'apertura dell'inchiesta. Lo scorso mese di dicembre il Ministero pubblico zurighese ha archiviato il procedimento nei confronti di Christoph Blocher: l'inchiesta non ha rivelato fatti penalmente rilevanti a suo carico.

Le transazioni riportate alla luce dai due accusati riguardavano in particolare l'acquisto di poco più di 500'000 dollari che l'ex moglie di Hildebrand aveva effettuato il 15 agosto 2011, poco prima che la BNS fissasse il cambio minimo di 1,20 franchi per un euro.

Al termine di un'inchiesta affidata ad una società di revisione, la BNS era arrivata alla conclusione che le operazioni finanziarie eseguite dell'ex moglie di Hildebrand non hanno violato i regolamenti e le direttive in vigore in quel periodo.

ats

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