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RUSSIA / STATI UNITIAssange: «Libia: la guerra di Hillary Clinton»

05.11.16 - 10:14
In un'intervista Julian Assange spiega come l'attuale presidente americano si fosse inizialmente opposto
Assange: «Libia: la guerra di Hillary Clinton»
In un'intervista Julian Assange spiega come l'attuale presidente americano si fosse inizialmente opposto

MOSCA - La guerra in Libia è stata «la guerra di Hillary Clinton». Così Julian Assange durante l'intervista rilasciata a John Pilger e trasmessa oggi da RT, il network vicino al Cremlino.

«Barack Obama all'inizio si è opposto. E chi è stato a sponsorizzarla? Hillary Clinton. E lo si può vedere chiaramente nelle sue email». Assange sostiene poi che Clinton fosse interessata alla guerra in Libia non tanto per il petrolio «a buon mercato» ma perché avrebbe potuto sfruttare il conflitto «nella sua corsa alla presidenza».

Assange, che si dice prigioniero politico, aggiunge: «Se si guarda alla storia dell'Fbi si vede che di fatto è diventata la polizia politica degli Usa. L'Fbi cerca sempre di dimostrare che 'nessuno può tenerci testa'. Ma Hillary Clinton si è opposta con forza alle indagini dell'Fbi. E l'Fbi ora è furente perché Clinton l'ha fatta apparire debole».

«Nelle mail vi è molto "pagare per giocare", come viene chiamato. Ovvero scambi di denaro per avere accesso alla Clinton. Ecco perché l'Fbi è sotto pressione».

«Hillary Clinton ha dichiarato che 17 agenzie d'intelligence Usa hanno individuato nella Russia la fonte delle nostre pubblicazioni. Ma è falso. Il governo russo non è la nostre fonte. WikiLeaks ha pubblicato materiale per dieci anni. In dieci anni abbiamo pubblicato dieci milioni di documenti, da diverse migliaia di fonti. E non abbiamo mai sbagliato», continua Assange nella sua intervista pubblicata da RT.

Il boss di WikiLeaks ha poi sottolineato che tra questi «800 mila documenti di vario genere» sono legati alla Russia e che la maggior parte sono «critici nei suoi confronti».

Assange ha poi detto che se si vuole capire la politica estera di Hillary Clinton bisogna «comprendere l'Arabia Saudita». «I rapporti tra Clinton e Riad sono davvero profondi», ha sottolineato. «Con la Clinton segretario di Stato, e le mail rivelano molte discussioni sul tema, con l'Arabia Saudita è stato siglato il più grande contratto di vendita di armi, pari a 80 miliardi di dollari. Infatti con lei le esportazioni di armi Usa sono raddoppiate in termini di valore in dollari».

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