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ITALIAPedofilia. «Difficile credere che Pell non sapesse»

01.03.16 - 19:53
Il prefetto degli Affari economici del Vaticano è stato ascoltato in merito al caso del prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale
Pedofilia. «Difficile credere che Pell non sapesse»
Il prefetto degli Affari economici del Vaticano è stato ascoltato in merito al caso del prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale

ROMA - Come poteva non sapere che il prete pedofilo seriale Gerald Ridsdale commetteva abusi su ragazzini mentre lavorava al suo fianco nella diocesi di Ballarat, dove è stato viceparroco fra il 1973 e il 1983? È stato il tema dominante del secondo giorno di deposizione del card. George Pell, già vescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, è stato in videoconferenza da Roma davanti alla Commissione d'inchiesta australiana.

La puntigliosa legale della Commissione in seduta a Ballarat, Gail Furness, si è concentrata sul ruolo di Pell come consultore dell'allora vescovo di Ballarat, Ronald Mulkearns, a cui lo stesso Pell ha attribuito la responsabilità di aver trasferito da una parrocchia all'altra Ridsdale, ora in carcere per scontare la pena di 138 reati ai danni di 53 vittime.

Per Pell - che ieri ha sottolineato di avere "il pieno sostegno" del Papa - stasera sarà la terza deposizione. E forse non l'ultima. Sul fenomeno pedofilia è intervenuto il Sostituto alla Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu: "Grazie a Dio la Chiesa ha preso coscienza di tutto questo. Purtroppo si è svegliata un po' tardi. Però, come è stato riconosciuto più volte, non credo ci sia al mondo un'istituzione sociale e politica che come la Chiesa si sia impegnata ovunque a fare un repulisti", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera.

Anche il cardinale di Ancona, Edoardo Menichelli, ha detto senza termini che la pedofilia è una realtà che "fa schifo", "è una vergogna". "Dobbiamo essere più coraggiosi", ha aggiunto, sottolineando che fondamentale è la formazione dei sacerdoti e la collaborazione di esperti nei seminari per intercettare per tempo queste devianze. Il vescovo di Palestrina, mons. Domenico Sigalini, ha invece posto il problema della privacy: "Se c'è un minore di mezzo è il papà che deve denunciare perché se io denuncio violo la privacy della sua famiglia e metto il figlio in piazza". Ma il Presidente dell'Autorità Garante della Privacy, Antonello Soro, ha replicato: "Denunciare all'autorità giudiziaria gli abusi subiti da minori non vuol dire mettere i bambini 'in piazza', ma tutelarne i diritti fondamentali e ovviamente il Codice privacy non prevede alcun divieto o limitazione in tal senso".

Tornando invece alle deposizioni del card. Pell, ieri diverse domande della legale Furness e dello stesso presidente della Commissione, il giudice Peter McClellan, si sono concentrate su una riunione di consultori presieduta dal vescovo Mulkearns nel 1982, a cui Pell era presente. Secondo documenti della Commissione a quel tempo il vescovo e la maggioranza dei consultori sapevano degli abusi di Ridsdale. E a quella riunione decisero di trasferirlo a un'altra parrocchia per la sesta volta. Pell sostiene che nessuno glielo aveva detto.

Ha poi suscitato sussulti fra i cittadini di Ballarat che lo seguivano dalla biblioteca cittadina, quando ha detto che quella degli innumerevoli abusi commessi da Ridsdale, era "una storia triste ma non era di grande interesse per me". Un nuovo caso arriva invece dagli Stati Uniti: due vescovi americani hanno coperto abusi sessuali su centinaia di bambini da parte di 50 fra preti e religiosi per oltre 40 anni. È quanto emerge da un documento pubblicato dalle autorità della Pennsylvania. Nessuno dei presunti atti può essere perseguito legalmente perché molti dei preti sono morti. I due vescovi che hanno coperto sono di una diocesi della Pennsylvania. Si tratta di James Hogan, morto del 2005, e Joseph Adamec, in pensione dal 2011.

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