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STATI UNITI«I dati dell'iPhone del killer sono cruciali per l'inchiesta»

17.02.16 - 12:32
Secondo le autorità americane possano fare chiarezza su alcuni aspetti della strage di San Bernardino
«I dati dell'iPhone del killer sono cruciali per l'inchiesta»
Secondo le autorità americane possano fare chiarezza su alcuni aspetti della strage di San Bernardino

SAN BERNARDINO - Le autorità americane sono convinte che i dati contenuti nel telefono di Syed Rizwan Farook possano fare finalmente chiarezza su alcuni aspetti della strage di San Bernardino ancora molto misteriosi, e aiutare ad identificare eventuali complici e contatti. Per questo, hanno convinto il magistrato Sheri Pym di Riverside a emettere l'ordinanza nei confronti della Apple. Si tratta di un passo necessario affinché il colosso di Cupertino, restio fino ad oggi, si attivi nella collaborazione.

"Il governo - si legge nella mozione presentata al giudice - non è stato in grado di accedere ai contenuti criptati e Apple è l'unica ad avere le capacità tecniche per assisterlo alla ricerca, ma ha rifiutato di fornirla in modo volontario". È politica della Apple, infatti, obbligare gli investigatori a ottenere un mandato o un ordine del giudice, prima di fornire qualsiasi tipo di assistenza.

Secondo gli investigatori la Apple sarebbe in grado di disattivare la funzione di protezione dei contenuti così da permettere agli investigatori di tentare l'accesso utilizzando infinite password o provando a decriptare i contenuti. I dati immagazzinati nel cellulare però dovranno essere decriptati direttamente dall'Fbi, visto che nemmeno la Apple - a quanto pare - sarebbe in grado di riuscirci.

Questa sentenza si inserisce in un dibattito già molto acceso tra la Casa Bianca e i giganti di Internet. Da una parte il governo in caso di violazioni della legge, tali o presunte, vorrebbe libero accesso ai dati contenuti nei telefoni, computer e tablet dei soggetti in questione, ma Google, Apple, Facebook e tutti i guru della Silicon Valley sono nettamente contrari.

Di recente c'è stato un incontro per trovare un terreno comune che possa permettere agli investigatori di ottenere informazioni critiche su possibili attacchi terroristici, senza però compromettere la privacy dei clienti delle compagnie informatiche, ma la strada che divide la privacy tecnologica degli utenti e gli interessi dei governi è ancora molto lunga e tortuosa.

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