I Vescovi statunitensi hanno commentato: «Oggi la nostra nazione ha fatto l'opposto di come la Scrittura ci chiama a rispondere»
NEW YORK - Una mossa «riprovevole» e «straziante»: così la Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha definito la decisione dell'amministrazione Trump che pone fine a un programma della presidenza Obama che mirava a proteggere i cosiddetti giovani "sognatori" dall'espulsione.
Come riferisce Fides, i Vescovi statunitensi hanno commentato: «Oggi la nostra nazione ha fatto l'opposto di come la Scrittura ci chiama a rispondere. È un passo indietro dai progressi che dobbiamo fare come paese».
Il testo della Conferenza Episcopale degli Usa, contro la decisione di Trump sui cosiddetti "dreamers", è stato firmato dai vescovi più rappresentativi della Conferenza episcopale, tra i quali il presidente, il cardinale Daniel N. DiNardo di Galveston-Houston; il vice presidente mons. José H. Gomez di Los Angeles; mons. Joe S. Vásquez di Austin, presidente della Commissione per l'emigrazione; mons. Joseph J. Tyson di Yakima, Washington, presidente della sottocommissione per la pastorale dei migranti, dei rifugiati e dei viaggiatori.
I Vescovi hanno deplorato la decisione come «un momento che spezza il nostro cuore nella nostra storia, che mostra l'assenza di misericordia e di buona volontà, e una visione miope del futuro».
«Il Congresso ora ha sei mesi per legalizzare Daca (qualcosa che l'amministrazione Obama non è stata in grado di fare). Se non ci riesce, rivedrò questo problema»: il presidente Donald Trump fa marcia indietro su Twitter, annunciando che se il parlamento non riuscirà a legiferare riesaminerà la sua decisione di sospendere il programma varato dal suo predecessore Barack Obama.
Congress now has 6 months to legalize DACA (something the Obama Administration was unable to do). If they can't, I will revisit this issue!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 6 settembre 2017