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Canonizzata è stata indicata come modello di santità per una umanità sfiduciata
CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco, - che per la messa di oggi ha usato il pastorale di Benedetto XVI, - l'ha canonizzata e indicata come modello di santità per una umanità sfiduciata e bisognosa di tenerezza. Ma madre Teresa di Calcutta è stata apprezzata e sostenuta da tutti i papi dei tempi moderni.
Paolo VI le consegno' personalmente, il 6 gennaio del 1971, i 15 milioni di lire del premio per la pace intitolato a Giovanni XXIII che, su sua designazione, per la prima volta veniva assegnato ad una donna. Madre Teresa destinò la somma per l'aiuto ai poveri, come fece per la "Lincoln" che papa Montini usò, nel 1974, quando si recò in India e che volle regalarle: con il ricavato della vendita dell'automobile la piccola-grande suora aveva comprato latte e farina per centinaia di bambini. Dodici anni dopo, Giovanni Paolo II volle che nel suo viaggio in India fosse inserita la visita alla "Nirmal Hidray" la "Casa del cuore puro" di Madre Teresa. E il mondo poté vedere il Papa tra coloro ai quali l'amore di quelle suore permetteva di morire con un minimo di dignità. A papa Wojtyla si deve inoltre la deroga alla norma canonica che permise di avviare la causa canonica senza aspettare i cinque anni dalla morte di madre Teresa.
Papa Ratzinger considerava la Madre un ''modello esemplare di virtù cristiana'' e un ''dono inestimabile'' di cui ''la Chiesa e il mondo'' devono rendere grazie a Dio. Così Benedetto XVI la definì nel 2010 in una lettera a suor Mary Prema, superiora generale delle missionarie della Carità, in occasione del centenario della nascita dell'angelo dei poveri e dei sessanta anni di fondazione delle suore della carità ''Confido nel fatto - scrisse il papa tedesco - che quest'anno sarà per la Chiesa e per il mondo un'occasione di gratitudine fervente verso Dio per il dono inestimabile che Madre Teresa e' stata nel corso della sua vita e che continua a essere attraverso l'opera amorevole e instancabile che svolgete voi, sue figlie spirituali''.
Con la canonizzazione la Chiesa in un certo senso "premia" la piccola madre, che in vita ottenne numerosi premi, ben 124. Tra gli altri: il Premio Padmashree (dal presidente dell'India), nel 1962; il Templeton per il 'Progresso della religione' nel 1973; il Nobel per la pace nel 1979; l'Ordine del Merito della regina Elisabetta, nel 1983; la medaglia d'oro del Comitato del Soviet per la pace, nel 1987 e la medaglia d'oro del Congresso degli Stati Uniti nel 1997.
5 mila suore,in 758 case in 139 paesi - Le missionarie della Carità, fondate da madre Teresa di Calcutta nel 1950, alla sua morte, avvenuta il 5 settembre 1997, erano 3.914 con 594 comunità in 123 paesi. Nel 2015, ultimi dati disponibili, erano circa 5.150 in 758 case in 139 paesi.
Oltre alle suore, nei due rami contemplativo e attivo, ci sono i due rami maschili, contemplativo e attivo, e un ulteriore ramo maschile, dei padri missionari. In India ci sono le prime opere fondate da madre Teresa, la casa dei bambini, la casa dei lebbrosi, la casa dei tubercolotici e malati di mente, la casa dei moribondi, che hanno ispirato tutte le altre opere nel mondo, portate avanti dalle missionarie e dai missionari della carità.
Le vocazioni crescono, anche se con un trend inferiore a quello dei primi anni successivi alla morte di madre Teresa, ma comunque significativo, vista la radicalità della vocazione, e il tipo di mondo in cui viviamo. Le sue seguaci continuano a soccorrere i poveri più poveri, gli scartati più scartati, quelli che fanno ribrezzo a tutti. Continuano a possedere solo tre sari (prodotti dai lebbrosi) e a non poter portare con sé che una sporta.
