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MELIDEAppuntamenti col pesce di lago

15.06.04 - 00:09
Slow Food Ticino alla Swissminiatur
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Appuntamenti col pesce di lago
Slow Food Ticino alla Swissminiatur

Problemi della pesca in Ticino se n’è occuparta una trasmissione alla TV ma anche la rivista «La borsa della spesa».

Gli argomenti sono molti, uno tra questi la scarsa attenzione dei ristoratori e dei consumatori al pesce di lago locale con relativa destinazione al macero di buona parte del pescato.

Questo in contraddizione al fatto che, in Svizzera, il consumo di pesce è in costante aumento e si aggira attorno agli 8 chili pro capite. Ma questo risultato è dovuto principalmente all’aumento di consumo di pesce di mare. A conferma di questo basta girare e leggere le proposte di piatti a base di pesce presentati dai molti ristoranti, su queste carte non mancano certo branzini, orate e gamberoni, qualche persico, ma provate a trovare lavarelli, bottatrici, lucioperca e gardon.

Tutto questo ha fatto riflettere Luca Cavadini che, allo scopo di valorizzare i prodotti locali, ha deciso di proporre una serie di incontri.

Coinvolto il responsabile della cooperativa di pescatori del lago di Lugano, Rolf Müller, si è dichiarato contento e sostenitore dell’idea.

In un primo tempo il Laboratorio del gusto svoltosi il 9 giugno, alla Swissminiatur di Melide. I pesci sono stati proposti al naturale (cotti al vapore), per non coprire il gusto delle loro carni con salse, spezie ed aromi. Un’occasione da non perdere per imparare a conoscere pregi e difetti di questa interessante, variata e versatile materia prima. Questo incontro voleva essere introduzione sensoriale e teorica alla cena dedicata al pesce di lago che la Piccola tavola sta organizzando per quest’autunno. L’obbiettivo è chiaro il consumatore deve conoscere e richiedere il pesce di lago, in modo che non si debba più mandare al macero il pescato se non in una minima parte.

 

Nella «Epistula», organo di Slow Food Ticino, Lucia Pollini scrive: «Pesce di lago – perché dovrei partecipare ad un laboratorio del gusto? Fin da piccola ho sempre mangiato pesce; di fiume però, pescato da mio padre. Del lago mangiavo solamente le alborelle che andavo a pescare, sempre con mio padre. Poi, una decina di anni fa, per motivi professionali (mio marito svolse un lavoro di ricerca sulla savetta del Lago Maggiore) ebbi la fortuna di entrare in contatto con dei pescatori di lago. Persici, lucci, coregoni, agoni e lucioperca, ma anche tinche, carpe e cavedani cominciarono a comparire nella nostra cucina e imparammo a prepararli. Dapprima seguendo le ricette tradizionali come ad esempio le polpette di cavedano, gli agoni in carpione, il fritto misto di lago e la tinca in umido. Spinti dalla curiosità di provare nuove vie culinarie, ci siamo poi lanciati in una “fusion cooking”, unendo sapori di spezie esotiche con le carni dei pesci dei nostri laghi. Il cavedano si è così sposato con il curry tailandese per dare vita al fish cakes tailandese, la tinca si è scoperta amica del curry rosso con latte di cocco e del curry indiano. Un ulteriore passo è stato quello di prendere spunto da ricette di cuochi famosi come Girardet e di Sadler: del primo abbiamo sperimentato l’eccellente terrina di pesce di lago (nella ricetta originale “du Léman”) mentre del secondo, la sua tartare di salmone è stata trasformata in tartare di luccio e tinca (su suggerimento di un pescatore locale). Grazie quindi ad un lavoro di ricerca scientifica di biologia ho potuto sfatare la mia convinzione che, tranne per le alborelle ed il persico, il pesce di lago non fosse buono. Sfortunatamente per noi, però, la savetta, di cui disponevamo abbondantemente, si rivelò davvero immangiabile. Quanto sopra lascia trasparire il mio entusiasmo per il pesce di lago sotto tutte le sue forme.» Lucia Pollini

 

Prossimi appuntamenti Slow Food

17 Luglio: Alpe di Cama, Maiale Lanuto

Settembre: Gioco del piacere

 

Visitate il sito www.museodellapesca.ch

 

SLOW FOOD CONVIVIUM TICINO

c/o Luca Cavadini – 6837 Bruzella

tel. 091 684 18 16 – fax 091 684 18 68

 

La rubrica eno-gastronomica di Ticinonline è curata da Luigi Bosia

 

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