Capire quando parlare di febbre nei bebè è utile per evitare di preoccuparsi inutilmente.
Troppo caldo, troppo freddo le ansie dei neogenitori non sono poco e tra esse rientra indubbiamente la temperatura corporea del proprio bebè. Capire quale sia la giusta temperatura di un neonato è importante proprio per rassicurare mamme e papà oltre, ovviamente, ad essere il primo segno di benessere o meno del piccolo. Inutile dire che prima di scoprire che il pargoletto è normalmente un po’ più caldo rispetto ai grandi, l’apprensione può raggiungere livelli imbarazzanti, sebbene possa essere giustificata dalla nuova emozionante realtà in cui si trovano i neo genitori. Per rasserenare gli animi, quindi, diventa importante informarsi e capire quale sia la temperatura normale di un neonato e quando, invece, sia necessario preoccuparsi.
Tra 36,4 e 37,3 gradi si può stare tranquilli, il bebè è alla sua temperatura normale che, comunque, può variare per diversi fattori a cominciare dal tempo di regolarizzazione che coincide con la prima settimana di vita durante la quale il valore può cambiare anche considerevolmente, ma non deve generare apprensione a meno che non ci siano reali problemi di salute, appurabili nei modi opportuni. Dopo la prima settimana, la temperatura corporea del neonato arriverà a 37 gradi, salvo possibili variazioni, quindi si parlerà di febbre nel piccolo superati i 38 gradi che diventano 38,5 dopo i tre mesi. Se accompagnata da altri sintomi come raffreddore, diarrea o vomito e se persiste per almeno un giorno la temperatura elevata non deve essere trascurata, ma in altre circostanze può accompagnarsi a situazioni più tranquillizzanti.
Se il piccolo rimane a lungo esposto a temperature troppo basse o troppo alte, la sua temperatura corporea ne sarà influenzata, ed anche picchi di stress e qualsiasi vaccinazione potranno creare instabilità termica, considerata anche l’immaturità della termoregolazione del piccolo. Appurata la febbre, senza imbacuccare troppo il piccolo, bisognerà rivolgersi al pediatra di riferimento o ad un pronto soccorso per gli esami eventualmente necessari. Per tamponare l’emergenza si potrebbero applicare impacchi tiepidi sulla sua fronte, sulle caviglie e sui polsi, agevolando la diminuzione della temperatura. Le disposizioni mediche e le eventuali cure dovranno essere seguite attentamente rivolgendosi al medico curante per ogni dubbio e senza smettere l’allattamento al seno, se in corso, perché il latte materno fornisce un’ottima protezione immunitaria per i pargoli.