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ti.mammeCome gestire gli amici sgraditi dei propri figli?

26.06.23 - 07:30
L’atteggiamento dei genitori è fondamentale per evitare che in famiglia le situazioni precipitino
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Come gestire gli amici sgraditi dei propri figli?
L’atteggiamento dei genitori è fondamentale per evitare che in famiglia le situazioni precipitino

Troppo tranquilli e schivi o, al contrario, molto vivaci e irriverenti: a qualsiasi età, gli amici dei propri figli possono essere molto diversi rispetto a quello che si vorrebbe. Le amicizie, in molte circostanze, sono il filo conduttore della crescita e aiutano a imparare le dinamiche sociali che accompagnano per tutta la vita. La vicinanza di uno o più amici, infatti, aiuta ad affrontare situazioni diverse e quelle cricche che si formano sin dai primissimi anni di scuola sono spesso destinate ad accompagnare per tutta la vita. Ovviamente, però, i migliori amici dell’asilo non rimangono gli unici per sempre e nell’esistenza di ognuno si affacciano sempre nuove conoscenze che possono ampliare il parterre delle amicizie personali, diversificando abitudini e scambi sociali. Non è raro che per un genitore proprio i nuovi amici dei propri figli possano essere poco o per nulla graditi a causa di alcuni aspetti del carattere, delle abitudini o del modo di fare. Istintivamente mamma e papà tendono a manifestare la propria inquietudine rispetto al nuovo amico pensando all’influenza che potrebbe avere sul proprio figlio, a prescindere dalla sua età, perché si sa: la selezione protettiva dei genitori scavalca ogni confine anagrafico. 

Il primo atteggiamento è quello di indagare in modo discreto, senza dichiarare apertamente la propria disapprovazione, soprattutto se il figlio difende l’amico evidenziandone le caratteristiche migliori o presentando una diversa chiave di lettura dei suoi comportamenti più criticati. Ma qual è il modo migliore di affrontare la situazione? Prima di tutto è utile cercare di comprendere cosa c’è che non va – secondo mamma e papà - negli amici della propria progenie. Generalmente il timore è quello che possano esercitare una cattiva influenza, tanto che i propri figli siano dei bimbetti o degli adolescenti. Il fascino della disobbedienza e delle marachelle è irresistibile e la paura è che anche il più tranquillo e bonaccione dei ragazzi possa diventare un sovversivo scavezzacollo. La verità, spesso, è che ogni amicizia rappresenta un canale di scoperta del mondo fatto attraverso il punto di vista di persone diverse anche da se stessi. Il bambino vivace individuerà in quello più calmo e riflessivo un punto di vista più attento, in grado di cogliere aspetti differenti dai propri. E viceversa. L’adolescente, invece, è alla continua ricerca del modo di affermare la propria autonomia, anche dalle regole familiari e l’amico più alternativo e insubordinato diventa l’alleato migliore per un proclama di indipendenza. 

Il timore di ogni genitore è che gli stili di vita tanto differenti degli amici possano indurre i propri figli ad allontanarsi dalla propria impostazione familiare, perdendo di vista insegnamenti e valori trasmessi loro. In realtà, gli insegnamenti trasmessi rimangono insiti in qualsiasi figlio che ne farà tesoro sino all’età adulta quando continuerà ad applicarli mentre, a sua volta, provvede a educare la propria discendenza. Per affrontare la scelta di amici dei figli poco graditi al resto della famiglia bisognerebbe cominciare a fidarsi un po’ di più delle scelte fatte da loro, mentre si mantiene alta l’attenzione per evitare che il timore di vedere il proprio figlio imboccare una strada sbagliata. Contenere la gelosia per la nuova figura che ha conquistato l’interesse e l’affidamento del proprio figliolo, mostrando anche a lui rispetto e fiducia provando a dimostrargli capacità di accettazione. Se però davvero le nuove amicizie si rivelano un lasciapassare per frequenti e pesanti contestazioni e ribellione alle abitudini e regole familiari, è preferibile aumentare l’attenzione e, eventualmente, confrontarsi con uno specialista per scoprire il comportamento migliore da adottare per risolvere la situazione senza compromettere ogni rapporto.

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