Cos’è la dieta dell’esclusione che migliora la salute del secondo cervello?
Che il benessere fisico sia strettamente connesso al tipo di alimentazione è un dato acquisito, ma non riguarda solo la salute in generale. Le ricerche scientifiche, infatti, hanno dimostrato che interventi sulle abitudini alimentari di bambini con particolari disturbi producono effetti positivi migliorando la qualità delle loro vite. Autismo o deficit dell’attenzione, per esempio, sono patologie rispetto alle quali è stato possibile registrare significativi cambiamenti e miglioramenti in seguito alle variazioni alimentari. Si parte dalla consapevolezza che il cibo è strettamente connesso agli stati infiammatori dell’intestino e alle capacità digestive e queste condizioni influiscono sul funzionamento del cervello, deducendo che la recuperata salute dell’intestino influisce positivamente sul cervello stesso.
Eliminare i problemi dell’intestino consente il corretto assorbimento dei nutrienti che aiutano gli organi a funzionare meglio, quindi: esclusi dall’alimentazione dei bambini autistici o con deficit dell’attenzione gli alimenti ricchi di tossine, è possibile riscontrare importanti miglioramenti della funzionalità del cervello e dei comportamenti. E questo conferma proprio il legame sussistente tra correzioni alimentari e miglioramento dei disordini tipici di queste patologie. Un aiuto importante in tal senso arriva da uno schema studiato e verificato attentamente che è alla base della dieta GAPS, considerabile come una «terapia naturale» per un intestino sano grazie al quale debellare tutte le patologie, comprese quelle della mente. L’eliminazione di alcuni alimenti prevista da questo regime alimentare migliora la salute dell’intestino che, come è noto, è definito il nostro secondo cervello.
Sempre più genitori di bambini autistici optano per un intervento dietetico pur non essendo questo un rimedio ufficialmente riconosciuto dalla medicina tradizionale. I risultati ottenuti da chi ha adottato la soluzione alimentare bastano a incoraggiare le speranze di chi decide di tentare la strada della dieta GAPS. Miglioramenti registrati nel linguaggio, nel sonno, nelle funzionalità intestinali e nell’attenzione spingono a scegliere questo provvedimento che prevede l’esclusione di alimenti come zuccheri, dolciumi, cibi in scatola, granaglie e ciò che le contiene, cereali, amidacei come le patate, latte, caffè, soia.