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LOCARNOGiù le luci, it’s Pardo time!

06.08.14 - 08:16
Alle 21 si parte. Piazza Grande diventerà per dieci giorni la sala cinematografica più importante al mondo. Il direttore del Festival ci ha consigliato alcuni must-see
Foto Ti-Press Samuel Golay
Giù le luci, it’s Pardo time!
Alle 21 si parte. Piazza Grande diventerà per dieci giorni la sala cinematografica più importante al mondo. Il direttore del Festival ci ha consigliato alcuni must-see

LOCARNO - Alle 16 si festeggiano i 100 anni di Charlie Chaplin. Come? Proiettando il capolavoro Tempi moderni, accompagnato dall’Orchestra della Svizzera italiana. Altro che cinema muto. Alle 21, il 67° Festival del film di Locarno parte ufficialmente con la presentazione delle giurie, il Pardo alla carriera all’attore Jean-Pierre Léaud. La diva della serata, sarà invece Melanie Griffith. Nei prossimi dieci giorni i cinefili, con 274 film proiettati, potranno riempirsi di celluloide fino a star male. Ma, per chi non consumerà le pupille da mattina a sera, abbiamo chiesto un consiglio d’eccezione al direttore artistico Carlo Chatrian.

 

Direttore, un film da non perdere?

Per distogliermi dalle vie consuete, consiglierei un film non nuovo, ma che anche tra gli appassionati puri e duri penso pochi conoscano. È una chicca, un film di memoria: The Winter, un melodramma anni ’70 del maestro di Hong Kong Li Han-hsiang. Sconosciuto da noi, in Asia è un vero e proprio oggetto di culto.

 

Che film mostrerà ai suoi figli?

Penso che vedranno con piacere il film di chiusura: Geronimo. Io ho due figlie e un maschio. Le bambine saranno affascinate dalla storia stile Romeo e Giulietta, ma tutti e tre apprezzeranno lo stile visivo energico. Sono balletti di strada, è una sorta di musical post-moderno pieno di colori, musica e danza.

 

Infine, un film per i giovani?

Rimaniamo in Piazza, venerdì c’è un film che ha spirito. Love island è una commedia che ci ha veramente divertiti. Si tratta di una commedia di equivoci. E, per rimanere nel clima delle vacanze, parla di un villaggio turistico. La regista Jasmila Zbanic, dopo aver parlato delle tragedie che hanno attraversato l’ex Jugoslavia, ci porta in questo villaggio turistico in cui si consuma uno strano triangolo amoroso, tra machismo e donne che sono più forti di quel che sembrano.

 

Qual è la preoccupazione del direttore quando si sveglia la prima mattina di Festival?

Per non essere banale evito gli scongiuri sul tempo, che è sempre la preoccupazione principale. Il primo giorno è il frutto di calibratissimi meccanismi temporali. Ci sono tantissime cose da fare in poco tempo. Spero di svegliarmi più rilassato domani perché gli incroci dei tanti ospiti della serata saranno andati a buon fine.

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