MERCATI FINANZIARISorpresa: Cina e India sono stabili, Lettonia e Spagna traballano

LUGANO - In Cina, India e Thailandia la stabilità si è ormai fatta strutturale. Invece, la Spagna traballa molto più di quanto non sembri. Tra i peggiori stati considerati ‘a rischio’ finanziario ci sono Lettonia e Lituania, seguiti dall’Estonia e dalla Romania, mentre la Slovenia si salva perché è entrata nell'Eurozona. Non navigano bene neppure Croazia e Giappone.

Nonostante l’enorme clamore che ha suscitato, il rischio rivoluzione nei paesi arabi non viene ritenuto critico, come evidenzia uno studio dell’assicurazione Euler Hermes del gruppo Allianz citato dal Sole 24Ore. Il Marocco, gli Emirati e l'Arabia Saudita, si dice, non sono pronti a esplodere, ma avvieranno un processo di riforme e la Tunisia potrebbe presto ritornare ad un basso livello di pericolosità. Tra i parametri considerati dallo studio si è tenuto conto della scarsità di materie prime e delle strategie per il loro accaparramento a livello mondiale, con l'aumento degli scambi commerciali che accomuna le sorti economiche di due nazioni partner. Poi, come dimostra il Nordafrica, va tenuto conto del crescente squilibrio nella distribuzione della ricchezza nei paesi emergenti vede troppi giovani, connessi da twitter, ma privati della libertà di espressione, e tagliati fuori dall'occupazione e dall'accesso alla classe media. Il debito sovrano, il nuovo male oscuro della finanza, è sempre più alla mercé di altri stati o di soggetti esteri, con imprevedibili effetti sui sistemi bancari.

In sostanza, si nota un notevole aumento del divario tra i paesi a basso e a più alto rischio in un mondo sempre più polarizzato, con i paesi asiatici che più che emergenti sono ormai emersi e con un sensibile peggioramento nell'Europa orientale che non ha tratto benefici né insegnamenti dalla grande Germania.
 

Red

Foto Keystone