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TICINO'Difficile spiegare ai lavoratori ticinesi perché così tanti frontalieri'

28.09.10 - 18:30
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'Difficile spiegare ai lavoratori ticinesi perché così tanti frontalieri'

BELLINZONA - "E' ora di dire basta. Combattiamo gli abusi e domandiamoci perche' in Ticino girano certi salari. Di chi è la colpa?". E' questo il messaggio lanciato da Saverio Lurati, segretario dell'Unia Ticino sul caso "bala i ratt".

Lurati, una iniziativa del genere nasce da un clima che in Ticino è teso da tempo. Una tensione causata da una problematica, quella della disoccupazione, sentita da un numero sempre maggiore di ticinesi. Come spiegare ai ticinesi alla ricerca di un posto di lavoro, il continuo aumento di lavoratori frontalieri, tra l'altro in un periodo di crisi?
Non è facile spiegarlo ai lavoratori ticinesi. L'economia del cantone importa piu' di 45.000 frontalieri ogni giorno. Cio' vuol dire che il Ticino si sorregge, evidentemente, su un'economia che si basa sulla presenza di questi lavoratori. Lavoratori che se scomparissero, provocherebbero l'affossamento del Ticino. Compresi quindi, tutti coloro che in Ticino sono alla ricerca di un posto di lavoro".

Introdurre un numero chiuso è impossibile?
"No, non è piu' possibile. Siamo in mezzo all'Europa e il nostro Cantone e la Svizzera hanno stipulato accordi internazionali ai quali dobbiamo sottostare. L'UE è il maggiore importatore dei prodotti svizzeri. Pensare di chiuderci è impensabile".

E allora il nocciolo della questione dove sta?
"Il problema non sono i frontalieri, ma quei padroni che, cercando di approfittarne degli squilibri sul mercato del lavoro, riescono a spuntare salari da dumping. I ticinesi dovrebbero capirlo. Così eviteremmo scontri inutili".

Il Ticino non è l'unica zona di frontiera, eppure, se prendiamo le realtà franco-tedesca, per esempio,  dove ogni giorno migliaia di francesi varcano il confine per andare a lavorare in Germania, il problema non è sentito...
Il divario salariale tra Germania e Francia non è cosi ampio rispetto alla nostra situazione e lassu' vigono contratti collettivi piu diffusi. Il salario ticinese è molto piu' alto rispetto all'Italia. Chi porta a casa 1.500 euro puliti in Italia, in Svizzera se li puo' guadagnare molto piu' facilmente, con qualsiasi lavoro. Inoltre non dimentichiamo che in Italia la disoccupazione giovanile conosce picchi molto piu' alti rispetto ai nostri. Sono in molti quindi che, per sfuggire a situazioni contingenti molto difficili in Italia, cercano il lavoro da noi in Ticino, accettando, a volte, condizioni salariali e di lavoro che noi non potremmo mai accettare".

E' vero che in questa guerra tra poveri a risentirne sono le classi meno abbienti. E nonostante la sinistra cerchi di spiegare che la colpa non è dei frontalieri, i messaggi della destra sembrano piu' incisivi e toccare nel vivo il sentimento di molti ticinesi che devono riuscire ad arrivare a fine mese con salari, talvolta, da fame...
"In tutte le situazioni di difficoltà economiche ci sono stati rigurgiti xenofobi e razzisti. I ticinesi sembra abbiano la memoria corta. Se la Francia avesse fatto una campagna simile nei nostri confronti quando eravamo noi ad emigrare, noi come avremmo reagito? L'immagine utilizzate sono molto simili a quelle del nazifascismo. E' ora di dire basta. Combattiamo gli abusi e domandiamoci perche' in Ticino girano certi salari. Di certo i frontalieri non arrivano dal cielo con il paracadute, ma c'è qualcuno che li chiama. Di chi è la colpa?"

p.d'a.


 

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