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SANREMOPrime anticipazioni sul testo di "Luca era gay" e la polemica su Povia si infiamma

21.01.09 - 10:17
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Prime anticipazioni sul testo di "Luca era gay" e la polemica su Povia si infiamma

SANREMO - Arrivano oggi le prime indiscrezioni sul  testo di “Luca era gay“, il tanto chiacchierato brano che Povia presenterà al prossimo Festival di Sanremo. Le indiscrezioni arrivano da laRepubblica, dove il critico musicale Gino Castaldo è riuscito ad ascoltare la canzone. "Abbiamo ascoltato, superando ostacoli degni di un segreto di Stato, la canzone più blindata del festival, quella che ha già provocato polemiche fin dal suo annuncio" scrive l'illustre critico.

Si apprende così che "la canzone alterna un cantabile ritornello a un rap giocato sul tempo medio, e grazie alla torrenziale fluidità dello schema rap, racconta con dovizia di particolari la storia di Luca, la sua infanzia, dominata da una madre iperaffettuosa e un padre che non regge il disagio, se ne va, comincia a bere, di fatto scompare dalla vita di Luca finché, seguendo un determinismo meccanico, da manuale di psicologia minore, arriva un uomo adulto (in zona di sospetta pedofilia) che gli regala il tanto agognato amore”.

Negli scorsi giorni, il cantante al centro della polemica su alcune sue precedenti affermazioni sul tema dell'omosessualità intesa come malattia e quindi passibile di guarigione, ha smentito il tutto e in una intervista ha raccontato un episodio personale. Al set­timanale ‘ Tempi’, in edicola oggi, Povia ha dichiarato: "I miei genitori si separarono quando ero piccolo e mio padre se ne andò di casa. Rimasi solo in un ambiente tutto femminile, giocavo con le bambole. Sba­glia chi crede che gay si nasce. T’innamori di un maschio per­ché è quello che vorresti essere".

Ma il critico de laRepubblica che ha ascoltato la canzone scrive: "Di malattia, a onor del vero, non si parla, anzi a un certo punto canta a chiare lettere: "né malattia, né guarigione", un verso che sembrerebbe quasi aggiunto in un secondo momento per rispondere al polverone polemico. Ma i conti non tornano lo stesso. La storia è questa: Luca è stato un ragazzo infelice, finché ha incontrato un uomo, molto più grande di lui, che gli ha dato amore, sesso e conforto. Poi a una festa incontra una lei, e la sua vita cambia. Il ritornello afferma implacabile: "Luca era gay, e adesso sta con lei" (da notare l'ineffabile rima Gay-lei) "Luca parla con il cuore in mano, Luca dice sono un altro uomo". Una semplice trasformazione, dunque, prima gay convinto, poi "finalmente" uomo. Ma l'equazione sospetta rimane. Tutto nella canzone porta verso un assioma incontrovertibile: omosessualità=infelicità, eterosessualità=felicità. L'Arci-gay avrà comunque pane per i suoi denti".

 

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