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TICINOL'OCST e la battaglia sui salari: "Stipendi minimi a 3.500 franchi netti"

10.09.08 - 14:30
Archivio Tipress (Nando Ceruso)
L'OCST e la battaglia sui salari: "Stipendi minimi a 3.500 franchi netti"
LUGANO - "
Il tema salariale è l'asse portante dell'impegno dell'OCST
". Ha esordito così Meinrado Robbiani, il consigliere nazionale del PPD e segretario cantonale dell'OCST che questa mattina, nella sede dell'OCST di Lugano, ha presentato le linee di proposta per una nuova politica salariale elaborate dal sindacato cristiano sociale. OCST che traccia un quadro di riferimento, a partire dal quale il sindacato intende porre le basi per una nuova politica complessiva a tutela dei redditi.

In questo documento, consegnato questa mattina alla stampa, l'OCST analizza la situazione economica in cui, negli ultimi anni, sono state disattese le aspettative di chi sperava in una crescita salariale a fronte di anni di buona congiuntura. I livelli salari sono rimasti praticamente al palo, nonostante una consistente crescita economica. Vista la situazione maturatasi, L'OCST ha deciso di riportare all'ordine del giorno la questione salariale, attraverso politiche economiche che incidano in maniera strutturale a un recupero dei salari. "
Pur di fronte a scenari foschi per l'economia
- ha spiegato Robbiani -
dobbiamo riportare il tema salariale al centro della nostra politica. Un obiettivo questo perseguibile a lungo e medio termine, nonostante la congiuntura
".


I fattori di rallentamento dei salari e la politica salariale

Nell'analisi, Meinrado Robbiani rileva che il mancato recupero salariale sia dovuto a una competizione economica esplosiva su scala mondiale che ha portato le aziende a comprimere i costi intervenendo - "
e non raramente in modo miope
" - sul costo del lavoro. Questi nuovi fenomeni hanno causato una espansione dei modelli atipici di lavoro (lavoro interinale) e, parallelamente, a un aumento dei costi sociali che ricadono in modo incisivo sui lavoratori e le famiglie (premi dell'assicurazione malattia).

In questo panorama di crescita economica sono state soprattutto ristrette cerchie di popolazione a trarne beneficio ("
E qui mi riferisco ai supersalari dei manager
- ha sottolineato Robbiani) a fronte di una crescita di produttività che non si è tradotta in benefici per i lavoratori dipendenti. Lavoratori che vedendosi contratto il loro potere d'acquisto, consumano meno, portando a un rallentamento generale dell'economia "che si orienta sempre più sul capitale e la finanza e meno sul lavoro". Il Consigliere nazionale perciò ritiene indispensabile, su questo punto, incentivare i consumi attraverso politiche che riportino, al centro del confronto con le parti sociali, il tema salariale.


I salari minimi

Al motto "
L'economia non può prosperare senza una politica salariale
", il segretario cantonale dell'OCST presenta una tabella in cui sono contenuti i livelli salariali minimi al disotto dei quali sarebbe auspicabile rispettare. "
Quale il fabbisogno per una vita dignitosa?
" ha domandato il Consigliere nazionale. La risposta a un tema di grandissima attualità e che sta suscitando discussioni politiche anche al di fuori dei nostri confini nazionali la dà lo stesso Robbiani: "
3500 franchi netti per lavoratore solo e non qualificato, che corrispondono a 4.100 franchi lordi
". Nella valutazione del fabbisogno minimo - si legge nel documento - non può mancare uno sguardo alle soglie del minimo esistenziale sociale, che è comprensivo dell'affitto, di un forfait per il mantenimento, del premio di cassa malati e di un importo di 100 franchi per ogni membro dell'economia domestica". Per i lavoratori qualificati, "
con un attestato di tirocinio
" - ha precisato Robbiani - i valori minimi sono da calcolare sui 5000/5100 franchi lordi mensili per tredici mensilità.


I salari ticinesi nel confronto nazionale

Le differenze salariali si aggirano attorno al 15%. In Ticino quindi si guadagna meno rispetto alle altri parti della Svizzera e l'OCST chiede di colmare questa differenza, anche perchè il
tasso di working poors nel nostro Cantone è doppio rispetto alla media nazionale
. (12/13% a fronte di una media nazionale del 6,5%).

I campi di intervento

Sono così enumerati i 10 campi di intervento con i quali l'OCST intende delineare e attuare la sua linea salariale:


1) Contratti collettivi di lavoro


2)Formazione professionale

Promuovere le occasioni di ricupero della formazione professionale da parte dei lavoratori che ne sono tuttora sprovvisti

3) Tirocini raccorciati

Fare in modo che chi ha conseguito un tirocinio raccorciato possa ottenere la qualifica più elevata attraverso possibilità di completamento della sua formazione.


4) Parità uomo-donna


5) Sostegni alla famiglia

Potenziare i contributi e le agevolazioni in favore delle famiglie


6) Strutture di accoglienza

Migliorare le strutture come per esempio gli asili nidi per facilitare lo svolgimento di un'attività professionale da parte di entrambe i coniugi.


7) Libera circolazione

Intensificare strumenti e modalità di lotta al dumping salariale, soprattutto nelle zone di frontiera come il Ticino.


8) Lavoro atipico

Sottoporre il lavoro atipico a un controllo e a una regolamentazione rigorosa nell'intento di evitare che siano fonte di disagio e povertà.


9) Innovazione e ricerca

10) Riqualificazione delle imprese

Alle imprese con sede in Svizzera interna e impiantate in Ticino per usufruire della disponibilità di manodopera frontaliera a minor costo, vanno esercitate pressioni affinché vengano dislocate in Ticino anche attività a maggiore valore aggiunto e a più elevata retribuzione.

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