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CANTONE“A8012”, in guerra contro i propri fantasmi

17.08.17 - 06:01
È il nuovo film di Jack Martin, che si sta preparando per volare a Miami a presentarlo all'Indiewise Convention
“A8012”, in guerra contro i propri fantasmi
È il nuovo film di Jack Martin, che si sta preparando per volare a Miami a presentarlo all'Indiewise Convention

LUGANO - Una storia che parla di soldati, di lunghe attese, di una guerra da combattere più contro i propri fantasmi che con un nemico esterno. Un tema espresso da un capolavoro della letteratura italiana come "Il deserto dei Tartari" di Dino Buzzati ma che è stato ripreso dal regista ticinese Jack Martin per il suo ultimo lavoro, "A8012".

Partiamo dal titolo: cosa significa la sigla "A8012"?

«La sigla A8012 è il numero militare assegnato al forte di fanteria situato a Davrosio, Gola Di Lago, sopra Tesserete. Il forte di Davrosio faceva parte di una serie di fortificazioni, dette lo sbarramento di Gola di Lago. La regione di Gola di Lago, durante la Seconda guerra mondiale era molto importante. Era possibile controllare l'alta valle del Vedeggio fra Isone e Camignolo e fra Rivera e Taverne, impedendo nel contempo eventuali attività nemiche fra il passo del Monte Ceneri e il Camoghè».

Di cosa parla questo film?

«"A8012" è la storia di tre soldati dell'esercito svizzero di stanza nel forte A8012. Sono in attesa che la compagnia 18 entri in servizio. In quel lasso di tempo i tre soldati dovranno fare i conti con la lunga attesa, con i propri fantasmi e ossessioni, ma anche con una natura spesso ostile. Oltre alla guerra nel mondo, ognuno di loro combatte una guerra personale».

È stato impegnativo girare in una location così fuori mano?

«Girare il film non è stato facile, dato che i forti utilizzati per le riprese erano in montagna (sono stati utiizzati due forti: per gli esterni Davrosio, e per gli interni il forte Cima di Lago). Un grande aiuto ci è stato dato dal patriziato di Campestro che ci ha permesso di utilizzare la strada che conduce all'alpe di Davrosio (poco sotto il forte). Gli attori venivano preparati a Tesserete per poi essere accompagnati sul set in montagna dove venivano istruiti per le riprese».

Siamo abituati a vedere Corrado Mordasini in altri contesti: quando hai capito che sarebbe stato il protagonista del tuo film?

«Corrado è stata una scelta istintiva, legata al grande carattere che comunica. Ci siamo trovati e ha accettato di collaborare con noi a questo progetto. Corrado si è dimostrato un attore straordinario, buca lo schermo e tiene la scena anche solo con uno sguardo. Sono molto contento di avere lui come protagonista del film!».

Sei stato invitato, unico svizzero, all'Indiewise Convention a Miami: sei emozionato?

«Gli organizzatori del festival a Miami si sono entusiasmati per il film, e hanno insistito per averlo in prima mondiale. Sabato 26 agosto verrà proiettato e io sarò presente alla proiezione. Questo di certo è emozionante e dà fiducia per lavori futuri, visto che qui in Ticino nessuno ci dà credibilità e sostegno. Il nostro piccolo film, come anche i precedenti, piacciono molto negli Stati Uniti. Sono l'unico rappresentante della Svizzera, e questo riempie di orgoglio». 

Puoi anticiparci qualcosa dei tuoi prossimi progetti?

«Per adesso non posso anticipare nulla sui progetti futuri, posso però dire che proprio durante il Festival a Miami faremo un annuncio importante! Non vi resta che seguirci per saperne di più!»

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