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CLAROIl presidente dei cacciatori di Claro: "Siamo consapevoli dei rischi"

24.08.12 - 16:37
La posizione di Marco Jurietti, presidente della Società Cacciatori di Claro
Foto d'archivio (Tipress)
Il presidente dei cacciatori di Claro: "Siamo consapevoli dei rischi"
La posizione di Marco Jurietti, presidente della Società Cacciatori di Claro

CLARO - Marco Jurietti, il presidente della Società Cacciatori Claro, conosce bene il territorio del suo comune. Ed è ben informato sulla decisione del Dipartimento del Territorio di estendere la zona di caccia nelle Tre Valli, che tanto fa paura all'Associazione Sportiva FC Claro. La società sportiva, infatti, in un comunicato stampa di venerdì, ha chiesto al Dipartimento del Territorio di intervenire, affinché non si mettano a rischio delle vite.

"Sì, potremo sparare in tutta la Riviera - afferma Jurietti - con delle limitazioni alle strade e ai sentieri praticabili".

Jurietti fa parte di un'associazione di cacciatori consapevole, comunque, dei potenziali pericoli della stagione venatoria. Una categoria che cerca in tutti i modi di cacciare adottando tutti i provvedimenti per ridurre al minimo rischi per il prossimo: "Qui a Claro siamo particolarmente sensibili sulla questione. Una trentina di anni fa una ragazza morì proprio a causa di un colpo sparato da un cacciatore".

Ed è proprio sull'onda di questo episodio, il cui ricordo si tramanda di generazione in generazione, e sulla consapevolezza dei rischi che potrebbe portare con sé la possibilità di cacciare al piano durante i sei giorni prescritti, che Jurietti assicura di adoperarsi in tutti i modi per una caccia responsabile. "I cacciatori avevano chiesto di estendere la zona di caccia, è vero, ma si sono opposti alla decisione dell'Ufficio Caccia e Pesca - spiega Jurietti – di permettere la caccia selvaggia nel fondo valle, perché questa più rischiosa. Avevamo auspicato dei provvedimenti dell'Ufficio competente, vista la vicinanza non solo del campo di calcio, ma anche della ferrovia, della strada cantonale e dell'autostrada. Quando ho saputo della decisione di Bellinzona, come Società avevamo proposto una caccia mirata, con delle altane ubicate in posizioni strategiche e fatta sul modello della caccia al cinghiale di campicoltura. Una caccia di certo più sicura a livello di tiro, perché da un'altana la traiettoria del colpo sparato può avere una traiettoria limitata a 100 metri".

Jurietti ha spiegato che, in accordo con il Municipio, a Claro la Società di caccia si è mossa per informare la popolazione attraverso la posa di cartelli informativi disseminati in varie zone del territorio comunale, attraverso una capillare informazione, distribuita a tutti i nuclei familiari del paese. Una campagna informativa mirata in particolar modo nei confronti di proprietari di cani, ai quali viene raccomandato di tenerli al guinzaglio durante i giorni di caccia agli ungulati.

p.d'a.

 

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