Un terzo dei candidati non ottiene la patente al primo colpo. Intanto l’asticella degli esperti si è alzata: ecco come e perché
CAMORINO - Il 66% ce la fa al primo colpo, gli altri restano a piedi. Le cifre, nazionali e ticinesi, dicono che da qualche anno due terzi dei candidati all’esame pratico di guida riescono a portarsi a casa subito la patente. Allo stesso tempo, però, l’asticella delle aspettative da parte degli esperti è nettamente più alta rispetto al passato. Il giro di vite è evidente. E si sente. “Oggi sulle strade ticinesi circolano 300.000 veicoli - evidenzia Aldo Barboni, capo della Sezione della circolazione -. Il traffico è cambiato parecchio. E noi ci siamo dovuti adeguare”.
Strade più insidiose - Nel 2014 in Svizzera sono state 92.636 le persone che hanno ottenuto la patente dell’auto, 5.200 in Ticino. “La maggior parte dei candidati - riprende Barboni - ha tra i 18 e i 20 anni. L’esame è più severo, perché oggi muoversi in auto è più impegnativo”. Renato Gazzola, portavoce del Touring Club Svizzero, va oltre. “Fare la patente oggi non deve più essere considerata una cosa normale. La materia è sempre più complessa, uno non può più limitarsi all’acquisizione di nozioni, ma deve conoscere a fondo la problematica della circolazione stradale. Sulla strada ora ci sono molte più insidie, non c’è più spazio per l’improvvisazione”.
Quanta fretta - Aumentano i requisiti per superare l’esame. Ma in parallelo sono cresciuti anche il livello di formazione e il grado di sensibilizzazione da parte delle autorità. Lo conferma Franco Masci, maestro conducente da oltre 40 anni. “Il problema è che i ragazzi, ma anche i loro genitori, oggi hanno più fretta di raggiungere la patente. Certo, ci sono lodevoli eccezioni, ma questa è la tendenza. Forse perché oggi i ritmi sono più serrati. E così nella mentalità di alcuni la patente diventa assolutamente indispensabile per andare a scuola, per recarsi al lavoro, per uscire”.
Gli errori ricorrenti - Ma quali sono gli errori più ricorrenti all’esame da parte dei giovani candidati del 2015? Masci non ha dubbi. “Si sbagliano le preselezioni e l’osservazione negli specchietti, così come non si elimina il punto morto negli specchi”. Problemi anche a livello di limiti di velocità. “In particolare fuori località. Oppure nelle zone in cui vige il limite dei 30 chilometri orari. Spesso quei tratti di strada sono diritti e allora ci si mette un attimo a distrarsi e a pigiare il piede sul gas”.
Una visione globale - “L’esperto cerca comunque di mettere sempre a suo agio il candidato - puntualizza Barboni -. Lo scopo dell’esame rimane sempre quello di valutare la capacità dell’allievo di muoversi in situazioni particolari. E nessuno vuole cercare il pelo nell’uovo. Si considerano vari aspetti. Dalla guida sicura alla corretta lettura della segnaletica, fino alla capacità di sapersi adattare ai contesti più delicati”.