L'UDC si aspetta che il nuovo consigliere federale prema il "pulsante reset". Il PS: «Non imiti gli errori della May»
BERNA - L'UDC si aspetta che il futuro ministro degli esteri Ignazio Cassis «prenda le distanze dall'accordo quadro istituzionale» tra Svizzera e Unione europea. Lo ha detto all'ats il presidente dei democentristi Albert Rösti.
Ora Cassis può realizzare quanto proposto sul dossier europeo durante le audizioni alla vigilia dell'elezione in Consiglio federale: «premere il bottone "reset", rinunciare ad attuare automaticamente il diritto europeo, rifiutare giudici stranieri e clausola ghigliottina».
In merito al pulsante reset, Rösti fa anche direttamente riferimento a quanto dichiarato dallo stesso Cassis, che in un'intervista prima dell'elezione in governo aveva definito l'idea di accordo quadro «avvelenata», aggiungendo che bisognerebbe schiacciare il tasto reset per rimodellare la politica europea della Svizzera.
I giudici stranieri sono una formula adottata dall'UDC per criticare il ruolo che la Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) potrebbe giocare per dirimere vertenze tra Berna e Bruxelles. La cosiddetta clausola ghigliottina fa invece riferimento al fatto che se uno dei contraenti degli accordi bilaterali I tra Berna e Bruxelles rinunciasse a una delle intese, come ad esempio la libera circolazione delle persone, farebbe crollare l'insieme dei bilaterali.
PS: «Non faccia gli errori della May» - Il PS invece ha voluto mettere in guardia il futuro ministro degli esteri: «Attenzione a non imitare gli errori di Theresa May nelle relazioni con l'Europa», scrive in un tweet pubblicato oggi il capogruppo alle Camere federali Roger Nordmann.
Il consigliere nazionale vodese fa riferimento alla volontà della premier britannica di scegliere una via radicale per attuare la cosiddetta Brexit, incontrando grosse difficoltà sia a Bruxelles che in patria.