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STABIO / CONFINE«Abbiamo consegnato il corpo di Nadia»

25.10.16 - 17:27
La salma della 35enne sta rientrando in Ticino. La spinosa questione, ora, è in mano alla magistratura ticinese. Gli inquirenti italiani continueranno in ogni modo a collaborare nelle indagini
tipress
«Abbiamo consegnato il corpo di Nadia»
La salma della 35enne sta rientrando in Ticino. La spinosa questione, ora, è in mano alla magistratura ticinese. Gli inquirenti italiani continueranno in ogni modo a collaborare nelle indagini

STABIO - Tra laboratori di medicina forense e le indagini di inquirenti ticinesi e italiani prosegue senza sosta il lavoro della complessa macchina messa in moto dal momento del ritrovamento del corpo di Nadia Arcudi. Gli attori sono tanti, ma l'obiettivo è uno soltanto: quello di confermare o meno le accuse mosse nei confronti dell'unico indiziato, ricostruire passo per passo quanto avvenuto da quel venerdì sera fino al ritrovamento del corpo della donna e, ora, capire se abbia agito da solo. Oppure no.

Carlo Previderè, ricercatore responsabile del Laboratorio di Genetica Forense (lo stesso che si occupò a suo tempo del caso di Yara Gambirasio), è infatti stato incaricato di effettuare specifiche indagini. Interrogato, però, si chiude nel più stretto riserbo. «Non possiamo dire nulla circa quello che dovremo fare». Conferma tuttavia che ulteriori esami si terranno a breve: «Non abbiamo ancora iniziato». Lo scopo di queste nuove indagini, oltre ai test tossicologici già richiesti, è isolare le presenza su unghie, capelli e abiti, di un secondo DNA.

Indagini, queste, che più che confermare dei sospetti riguardo altre persone coinvolte sembrano far parte dell'iter procedurale volto a ricostruire precisamente tutto ciò che è accaduto dalla morte della 35enne al suo ritrovamento.

A confermarlo è il portavoce della polizia cantonale, Renato Pizolli, che spiega: «Allo stato attuale dei fatti non esistono ipotesi che portano a nuovi sospetti». Nessuna svolta, quindi. «Si cercano ancora tutti gli elementi per ricostruire in maniera minuziosa quel venerdì sera. Ogni zona non chiara andrà verificata». Anche come possa essere stato spostato il corpo.

Il 42enne, già reo confesso per ciò che concerne l'accusa di occultamento di cadavere, ha agito da solo oppure no? D'altra parte i dubbi sono leciti se si pensa alla difficoltà che può esserci nel sollevare una donna esanime, perlopiù avvolta in un tappeto.

Nel frattempo, come ci confermano gli inquirenti italiani, il corpo di Nadia è già ripartito per rientrare in Ticino. «Sarà in Ticino in serata».

La collaborazione tra la magistratura ticinese e gli inquirenti italiani resta in ogni modo attiva soprattutto per quanto riguarda lo scambio reciproco di informazioni.

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