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ARBEDO-CASTIONE"La sua carriera di docente è rovinata, ma non è un mostro"

24.07.15 - 08:04
Docente in carcere per presunti atti pedofili. Parla l'avvocato difensore: "Ha avuto fantasie verso adolescenti in passato. Però non ha mai fatto nulla di concreto. Ora facciamolo tornare a casa".
"La sua carriera di docente è rovinata, ma non è un mostro"
Docente in carcere per presunti atti pedofili. Parla l'avvocato difensore: "Ha avuto fantasie verso adolescenti in passato. Però non ha mai fatto nulla di concreto. Ora facciamolo tornare a casa".

ARBEDO-CASTIONE - È in carcere ormai da inizio giugno. Intanto, fuori, i suoi ex allievi si presentano, uno dopo l'altro, davanti agli inquirenti. Sono settimane durissime per il maestro di Arbedo-Castione arrestato per presunti atti di pedofilia. Le accuse della Magistratura contro di lui sono pesanti. Molto pesanti. Eppure Corrado Moretti, il suo avvocato, continua a difenderlo a spada tratta. "Il mio assistito - sottolinea - ha fatto delle cose che un maestro non dovrebbe fare. Ma questo non fa di lui un pedofilo. Punto a farlo uscire al più presto".

Testimoni inutili - Secondo una recente fuga di notizie, i ragazzi soggetti agli strani comportamenti del maestro sarebbero stati diversi. Ma Moretti non ci sta. "Gli ultimi testimoni non hanno rilasciato alcuna dichiarazione compromettente. Anzi. Il mio cliente è stato definito come un maestro severo, all'antica, ma buono. Paragonare questa situazione al caso Bomio è fuori luogo completamente".

Carezze - Il legale, tuttavia, non nasconde che le mani dell'insegnante 56enne spesso non stavano al loro posto. "Prima di tutto sappiamo che ogni tanto volava qualche ceffone. E poi il mio assistito aveva l'abitudine di accarezzare e massaggiare i suoi allievi. Sulla testa, sulla nuca, sulla schiena. Si tratta di un modo di fare incauto, francamente anche un po' stupido. Una carezza oggi può essere interpretata in mille modi. Un docente dovrebbe saperlo".

Zona grigia - Racconta la sua verità, Corrado Moretti. Riconoscendo che ci si trova in una zona parecchio grigia. Dove ogni dettaglio può essere letto in un modo come nell'altro. Dall'inchiesta sembra emergere che non ci sarebbe legame tra i possibili atti commessi dal maestro e quelli compiuti dall'ex parroco di Lumino e Castione, condannato per pedofilia nel 1998.

Pulsioni - Al periodo in cui i due collaboravano, tuttavia, risalirebbe uno strano interessamento per gli adolescenti ammesso dallo stesso maestro. "Qualcosa effettivamente è saltato fuori - conferma l'avvocato -, ma quelli erano solo pensieri, fantasie. Il mio assistito non è mai passato all'atto. Il fatto di essere attratto mentalmente da un certo target di persone non fa di un accusato un colpevole. Si tratta comunque di questioni molto vecchie".

Lucido e collaborativo - Un'esistenza passata al setaccio. Il 56enne era infatti attivo in vari settori. Nel mondo politico, nella musica, nella parrocchia. "Per lui il ritorno alla normalità sarà tutto in salita. Ha famiglia ed è molto conosciuto. È pienamente consapevole che la sua carriera di docente è ormai rovinata. Anche se dovesse essere dichiarato innocente, i sospetti verso di lui ci saranno sempre. È stato calunniato. Nonostante ciò, sta vivendo il carcere meglio di come si possa immaginare. È lucido, collaborativo, tranquillo. Anche in merito all'episodio che ha scatenato il suo arresto. Sostiene di avere fatto solletico al ragazzo, di averlo toccato. Ma assolutamente non nelle parti intime".

Opposizione in vista - Ad agosto scadrà il periodo di carcere preventivo. Nel frattempo il procuratore pubblico Nicola Respini sarebbe intenzionato a chiedere una proroga. "Ma io mi opporrò - tuona Moretti -. Non è giusto. I testimoni che hanno parlato ultimamente non hanno rilasciato informazioni rilevanti. Non sembrano esserci altre potenziali vittime. Il mio assistito è stato messo in prigione affinché non inquinasse eventuali prove. È la procedura. Ora però lasciamolo andare a casa. Non è un mostro".

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