La nuova variante di Piano Regolatore avrebbe fatto cessare la prostituzione negli spazi dell’ex Bosco. Ma l’opposizione di un cittadino lega le mani al Municipio
CADENAZZO – Le lucciole tirano il fiato “grazie” al ricorso di un privato. Accade a Cadenazzo, dove la nuova variante di Piano Regolatore avrebbe fatto cessare la prostituzione negli spazi dell’ex Bosco. Ma il Municipio si ritrova con le mani legate in seguito all’opposizione di un cittadino. «Il ricorso – evidenzia il segretario comunale Moreno Moccettini – rischia di fare aumentare esponenzialmente i tempi della politica».
Il concetto di “attività moleste” – Da anni il Municipio di Cadenazzo sta cercando di cambiare il proprio Piano Regolatore, definendo il concetto di attività moleste in determinate zone. Nella categoria sarebbe rientrata, appunto, anche la prostituzione. In questo modo l’autorità comunale sarebbe riuscita ad avere la base legale per fare cessare l’attività a luci rosse nello stabile di via Monte Ceneri 86. Ora quel ricorso mette i bastoni tra le ruote al progetto. «Ad avanzarlo è una persona che non ha nulla a che vedere con l’ambito della prostituzione – dice Moccettini – è un cittadino a cui non va bene il modo in cui definiamo le attività moleste».
Una decina di ragazze – La faccenda rischia di finire ai tempi supplementari per un cavillo burocratico. Nella palazzina dell’ex Bosco le ragazze che oggi si prostituiscono sono una decina. Alla faccia dell’operazione Domino, che nel 2012 aveva portato a una maxi retata. «Al momento – sospira il segretario comunale – non abbiamo i mezzi legali per impedire la prostituzione in quel posto. Riceviamo segnalazioni, ma non possiamo fare nulla. Ecco perché speravamo nella modifica del Piano Regolatore. Così saremmo stati autorizzati a intervenire».
Il restyling al piano terra – Sempre il Municipio ha rilasciato di recente la licenza edilizia per la realizzazione di sette appartamenti a pigione moderata nello stabile. Il restyling riguarda, tuttavia, solo il piano terra. «Quello in cui ci sono le tredici stanze dell’ex Bosco» conferma Moccettini. L’edificio è composto da altri tre piani in cui coesistono gente comune e prostitute. «Gli inquilini – riprende il segretario comunale – sono infastiditi dal viavai della clientela a ogni orario. Ce lo fanno presente ogni tanto». In futuro, con la creazione dei nuovi spazi al piano terra, e con l’arrivo di nuovi inquilini, i reclami potrebbero aumentare vertiginosamente.