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GAMBAROGNOChiude il negozietto: «Sto annegando nei debiti»

14.11.16 - 06:01
Dopo sedici anni Ernestina Masa abbassa le serrande nel cuore del villaggio gambarognese. Colpa della fusione, dicono alcuni. Il sindaco Tiziano Ponti: «No, siamo tutti responsabili»
Foto Eros Taddei
Il negozietto sta per chiudere i battenti.
Il negozietto sta per chiudere i battenti.
Chiude il negozietto: «Sto annegando nei debiti»
Dopo sedici anni Ernestina Masa abbassa le serrande nel cuore del villaggio gambarognese. Colpa della fusione, dicono alcuni. Il sindaco Tiziano Ponti: «No, siamo tutti responsabili»

GAMBAROGNO - Giù le serrande, da fine novembre. Il piccolo negozio di alimentari di Caviano (Gambarogno) chiude i battenti. Ed è la stessa Ernestina Masa, gerente da sedici anni, a gettare la spugna. «Sto annegando nei debiti» ammette. Insomma, l’ennesima chiusura da parte di un piccolo esercizio nella Svizzera italiana. Un’emorragia, ormai, senza fine. «Le spese sono troppe – spiega la gerente – e le entrate poche. Nemmeno i turisti vengono».

Niente più sostegni - Intanto alcuni, in paese, danno la colpa alla fusione. Ernestina Masa annuisce: «Lo stabile è del Comune. Non pago l’affitto. E questa è una bella cosa. Però prima della fusione beneficiavo di sostegni per quanto riguarda l’acqua e lo smaltimento dei rifiuti. Appoggi che da qualche anno, in seguito all’aggregazione, erano venuti a mancare. Sono costretta ad andare in prepensione, a 63 anni. E all’inizio sarà dura, perché ho ancora i debiti arretrati da evadere».

Altri tempi - E pensare che nel 2000, quando Ernestina Masa aveva iniziato l’avventura, a Caviano c’era tanto entusiasmo. «Il negozio era pieno. Era bellissimo. Sono sempre stata indipendente. C’era un grande contatto con la clientela. Ora Caviano resterà senza negozio. E la gente è triste. Io stessa sono amareggiata, non mi aspettavo una fine così. Ho provato a reagire, ma non è stato possibile. Negli ultimi quattro anni c’è stato un calo continuo di clientela».

Una questione di equità - Tiziano Ponti, sindaco di Gambarogno, appare altrettanto dispiaciuto per la decisione, inevitabile, presa dalla gerente. Ma difende l’operato del Comune. «Cosa avremmo dovuto fare? È pericoloso dare una mano ad alcuni, e non ad altri. È una questione di equità. Certo, è una chiusura che fa male. Ma la popolazione dovrebbe farsi un esame di coscienza».

Il vizio - Il sindaco è chiaro. «Siamo tutti responsabili di questa chiusura. È facile piangere perché il negozio cessa l’attività. Ma quante persone negli ultimi anni facevano la spesa a Caviano? Sempre più gente prendeva l’auto per andare a fare acquisti altrove. Sono scelte individuali, ovvio. Ma trovo che sia un vizio diffuso e ingiustificato quello di reclamare per l’imminente chiusura di un’attività regionale. Accade, un po’ in tutta la Svizzera italiana, ad esempio anche per gli uffici postali periferici. Eppure, se queste strutture chiudono, è perché non sono più gettonate dai cittadini».

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COMMENTI
 

vulpus 7 anni fa su tio
Una questione di equità? Troppo insensibili i politici. Bisogna pensare non solo ad incassare sempre e dappertutto. A questo negozio sicuramente anche delle persone anziane facevano capo, chi non ha la vettura e non utilizza i famosi trasposti pubblici, che hanno ,come sempre nelle periferie poco del funzionale. Questo sindaco ,non è per caso quello che investe 12 milioni per un porto per pochi eletti, e non ha il coraggio di agevolare questo negozio, che è in primis un servizio pubblico?? Poveri politici, che finalizzano l'operato solo alla parità dei conti.

KilBill65 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Se aspetti i politici che fan qualche cosa per le persone (vedi per questo caso) puoi cosi aspettare a lungo!!.....Non gli interessa, non li tocca, non ci guadagnano niente...Quindi cosa fai ? Chiudi!!......Auguri per la signora.

GI 7 anni fa su tio
Risposta a vulpus
non è mica un sindaco che decide dove e quanto investire......caso mai è un municipio che propone ad un consiglio comunale o assemblea.....è vi è ancora un diritto di referendum..... La politica (che non è un fantasma.....) non riesce a risolvere tutto......

vulpus 7 anni fa su tio
Risposta a GI
Quanta teoria per dare un dostegno finanziario ad un negozio di paese. Un pò di fantasia e magari interpellare il negoziante. Ma forse è meglio schermarsi dietro i formalismi.
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