Rossana e suo figlio Guenhael stanno attraversando la Svizzera a piedi: «Chiunque può realizzare i suoi sogni»
LUGANO - Da qualche giorno Rossana Walther-Scalzi e suo figlio Guenhael, di quattro anni, stanno attraversando la Svizzera a piedi: partiti da Porrentruy, nel Giura, raggiungeranno Mendrisio. Trentadue tappe, 488 chilometri e 18¦200 metri di dislivello.
Dove osano le mamme - La giovane locarnese, trasferitasi in Romandia da quando andò all'università a Friburgo, racconta le sue avventure sulla pagina Facebook “Les petits pas d'un lutin”, i piccoli passi di un folletto. Perché tutto ciò? «Sono una mamma single, da quando mi sono separata avevo voglia di fare qualcosa per mostrare alla società che anche una donna sola, con un bambino, una casa e un lavoro, può realizzare i propri sogni», ci dice al telefono da Neuchâtel.
I fan in Ticino - «Avevo voglia di fare qualcosa con mio figlio, perché il quotidiano di una mamma single non è sempre facile», spiega. Una questione soprattutto di tempo: «I momenti che passi realmente con lui, quelli in cui gli puoi trasmettere qualcosa, sono veramente sporadici. Viverci 24 ore su 24 è qualcosa di veramente unico». Per farlo Rossana non ha scelto mete esotiche, ma la Svizzera. «Ho pensato di partire dalle regioni dove lui è nato e sta crescendo, per arrivare dove io sono nata e cresciuta». Così a fine settembre, passato il Gottardo, i due avventurieri torneranno in Ticino. «Già in molti mi hanno detto che ci aspetteranno a Mendrisio il 26». Ma ogni giorno è buono per incontrare amici vecchi e nuovi: «Tante persone su Facebook si sono proposte di ospitarci durante il percorso, è un'avventura molto umana».
In aiuto agli animali - Il viaggio ha anche uno scopo benefico, prima di partire Rossana ha fatto una campagna di crowdfunding, vendendo i chilometri che percorrerà, per aiutare un rifugio per animali in Romandia. E i chilometri sono tanti, soprattutto per un bambino: «Sì, avevo un po' di paura, ma ho scoperto che Guenhael cammina molto bene. A parte ieri, che si è un po' sbucciato le ginocchia», racconta. Insomma, il ritmo lo detta lui: «Sì, si ferma spesso, per prendere un bastoncino, per guardare le foglie o uno scoiattolo. Qualche volta abbiamo preso per un tratto il bus per spezzare i chilometri durante il giorno».