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CANTONEI nuovi stemmi comunali ticinesi sono tra i peggiori

09.04.15 - 06:06
Lo dice una valutazione effettuata dal punto di vista araldico, che sottolinea pregi e difetti delle insegne adottate dopo le fusioni
Blenio: “Il dettaglio di una mappa, spesso stilizzata, non è araldico”
I nuovi stemmi comunali ticinesi sono tra i peggiori
Lo dice una valutazione effettuata dal punto di vista araldico, che sottolinea pregi e difetti delle insegne adottate dopo le fusioni

LUGANO - Comune nuovo, stemma nuovo. Alto Malcantone, Breggia, Collina d’Oro, Serravalle, Monteceneri e altri: c’è fermento di fusioni comunali, sia in Ticino sia nel resto della Svizzera. E sono molti i nuovi stemmi creati per rappresentare al meglio l’identità degli ex comuni che si sono uniti. Ma non sempre con un risultato positivo, poiché ci sono regole ben precise da rispettare (abbinamento dei colori, presenza di determinati motivi...). Lo sa bene l’esperto di araldica Hans Rüegg che ha effettuato una classificazione e valutazione dei nuovi stemmi comunali per conto della Fondazione svizzera per gli stemmi e le bandiere. Ebbene, in tredici casi il risultato è definito come ‘pessimo’. Sette di questi riguardano insegne comunali scelte da neonate località ticinesi (vedi gallery).

Tra i peggiori si conta quello di Breggia, sul cui stemma sono rappresentati il fiume, e un ramo con sei foglie e sei castagne (sei sono gli ex comuni coinvolti nella fusione). Per Rüegg sono stati scelti colori “non araldici” (castagne tendenti all’arancione su sfondo olivastro) e i frutti “sembrano piuttosto delle albicocche”. Secondo Maurizio Mombelli, segretario comunale di Breggia, la questione dei colori “lascia il tempo che trova: il gonfalone ha già un aspetto diverso, poiché per determinati colorazioni non erano disponibili le stoffe”. Ma l’importante è che “lo stemma sia piaciuto alla popolazione, che l’ha scelto in una votazione”. Dello stesso parere è Marino Truaisch, sindaco di Blenio: “L’insegna adottata, anche con la consulenza di esperti, è stata creata da una studentessa ed è stata accolta bene dai cittadini”. Eppure dal punto di vista araldico lo stemma, che è una rappresentazione topografica del fiume Brenno, non sembra funzionare: “Il dettaglio di una mappa, spesso stilizzata, non è araldico” conclude Rüegg.

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